Articles in Category: Cronaca

Marino è il nuovo sindaco di Roma. Alemanno: “Faremo un’opposizione seria e non distruttiva”

Lunedì, 10 Giugno 2013. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano

Hanno chiuso alle 15 i seggi per il turno di ballottaggio per l'elezione del sindaco in 67 Comuni italiani, tra cui 11 città capoluogo e tra queste Roma. Urne aperte anche in Sicilia, dove anche oggi, dopo ieri, si è potuto votare per eleggere i primi cittadini in 142 Comuni, tra i quali Catania, Messina, Ragusa e Siracusa.

ALEMANNO, HO TELEFONATO A MARINO, SARO' LEALE - "Ho telefonato a Marino. Avrò massima lealtà istituzionale, il risultato è netto ma c'éstata una bassa affluenza". Lo ha detto Gianni Alemanno nel corso di una conferenza stampa. "Ci impegneremo a rigenerare le ragioni della nostra appartenenza, faremo un'opposizione seria e non distruttiva. Accettiamo la sconfitta. Roma ha bisogno di noi". "Bisogna ripartire ora da chi è andato a votare per noi, da chi ha scelto la tradizione dei partiti e da chi ha scelto la lista civica", ha aggiunto Alemanno nella conferenza stampa dal suo comitato elettorale. "E' ovvio però che la riflessione politica sarà forte e chiara", ha spiegato. "Faremo un ordinato passaggio di consegne in Campidoglio, da noi massima collaborazione". "Faremo un'opposizione seria e non distruttiva come quella che ho subito io nel mio mandato".(ANSA)

Fioraio 60enne si lancia dal bancone del sindaco dopo essersi dato fuoco

Lunedì, 10 Giugno 2013. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano

Si dà fuoco e poi si lancia nel vuoto per protestare contro la mancata concessione di suolo per il suo negozio di fiori ad Ercolano.Il fioraio 60enne, Antonio F., si è recato intorno alle 10 nell'ufficio del sindaco Vincenzo Strazzullo. Dopo aver fatto uscire i presenti minacciandoli con un coltello, il 60enne si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco. L'uomo si è poi lanciato dalla finestra. È stato ricoverato al Cardarelli di Napoli ed è deceduto dopo un'ora. Dopo l'accaduto un centinaio di persone si è radunato davanti al palazzo del Comune per proseguire la protesta contro i dispositivi di traffico. Urlano «assassino» al sindaco Strazzullo. (corriere del mezzogiorno)

E’ morta Sofia, bambina affetta da Sma: “Il primo morto causato dalla legge sulle staminali”

Giovedì, 06 Giugno 2013. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano

"E' morta la prima bambina affetta da Sma1 (atrofia muscolare spinale, ndr), per colpa di questa legge che impedisce di fatto un ampliamento delle possibilità di cura compassionevoli". E' la denuncia del fondatore di Stamina Foundation, Davide Vannoni, che racconta all'Adnkronos Salute del decesso della piccola Sofia Pirisi di Civitavecchia, una bimba che l'8 aprile scorso aveva vinto un ricorso in tribunale per accedere all'iniezione di staminali d'urgenza a Brescia secondo il metodo Stamina.

"La piccola però è morta lo scorso 2 giugno, senza essere riuscita a ottenere la cura, perché – sostiene Vannoni – agli Spedali Civili di Brescia non c'era posto e non c'era possibilità di ampliare gli accessi". Secondo il fondatore di Stamina la colpa di questo decesso è della nuova legge, perché "con il testo precedente, bocciato dal Parlamento, si sarebbe potuto invece ampliare la possibilità di offrire la cure. Ora è tutto sulle spalle degli Spedali Civili di Brescia, che non sono in grado di dare risposte sufficienti e si è creata una lista d'attesa lunghissima". Il papà della bambina, riferisce Vannoni, avrebbe deciso di far causa "per omicidio volontario" agli Spedali Civili e al ministero della Salute.

Per Vannoni si tratta "del primo morto causato dalla legge" sulle staminali approvata dal Parlamento a fine maggio. "Con l'ok del giudice le famiglie hanno un diritto acquisito. Con il primo testo del Senato – spiega Vannoni all'Ansa – la bambina poteva essere curata subito. Così si sono invece allungati i tempi e speriamo che non sia la prima di una lunga serie". Si tratta, per Vannoni, "di persone che non hanno tempo di aspettare. Così si crea un corto circuito che coinvolge bambini ed adulti e non è più una diatriba tra Vannoni e gli scienziati". Il presidente di Stamina precisa: "non vogliamo strumentalizzare, ma ci sono centinaia di famiglie che stanno vincendo i ricorsi e con un ordine del giudice hanno un diritto acquisito che non può essere violato dallo stato. Sono casi di urgenza per terapie compassionevoli. Dall'8 aprile al 2 giugno era comunque già passato troppo tempo".

La vicenda di Sofia era simile ad altri casi di bambini affetti da malattie rare o per le quali la scienza non ha ancora trovato una terapia. La cura a base di cellule staminali messa a punto dalla Stamina Foundation, e considerata da alcuni una delle poche in grado di produrre miglioramenti apprezzabili, era stata bloccata dal ministero della Salute e dall'Aifa perché ancora priva di riscontri scientifici e quindi considerata pericolosa. Finora, erano stati quindi i giudici ad esprimersi sulla possibilità delle famiglie di sottoporre i loro cari alla cura compassionevole come avvenuto per un'altra bimba Celeste. Poi nei giorni scorsi era arrivato, dopo polemiche e proteste, la legge definitiva che autorizza la sperimentazione. Il decreto Balduzzi era stato modificato e al centro di critiche durissime da parte della comunità scientifica su Nature.

L'approvazione della legge era stata considerata la soluzione migliroe da parte degli scienziati italiani. La legge consente a chi è già in cura con il metodo Stamina di continuare la terapia e prevede una sperimentazione di 18 mesi con fondi stanziati pari a 3 milioni di euro promossa dal ministero avvalendosi di Aifa, Centro nazionale trapianti e coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità, con il 'paletto' della sicurezza dei pazienti nella preparazione delle linee cellulari. E in quell'occasione Vannoni aveva criticato la scelta politica: "Esprimo pienamente il mio rammarico perché il testo che è diventato legge, al contrario di quello che era stato votato all'unanimità dal Senato inizialmente, risponde più all'interesse della comunità scientifica italiana e della burocrazia e non alle esigenze dei pazienti".(il fatto)