Dopo TikTok, che ha deciso di vietare l’uso dei filtri estetici ai minori, anche Meta ha preso una drastica decisione
Aumento di stipendio per chi si tatua il logo della società!
Un'azienda di New York, la Rapid Realty, ha offerto ai dipendenti un aumento di paga del 15%, se accettavano di farsi un tatuaggio del logo dell'azienda sul loro corpo. Più di 40 su 800 hanno già accettato.Il titolare dell'azienda, che si occupa di compravendite immobiliari spiega che è certamente lui che paga ma non è stato lui ad avere l'idea. Anthony Lolli racconta infatti che è stato un dipendente a chiamarlo un giorno: "Ciao Anthony, mi sono fatto fare il tatuaggio del logo". Quando il giorno dopo è venuto in ufficio Lolli gli ha chiesto come poteva ripagarlo, dato che gli sembrava una cosa doverosa. E da lì è nata l'idea. E molti hanno accettato, pensando "Perché perdere soldi, e rinunciare a guadagnare molto di più facendo lo stesso lavoro?", come racconta una dipendente. "È un bel modo per mostrare attaccamento all'azienda, e rende il lavoro divertente", aggiunge un altro.
Niente Imu per 376 mila famiglie romane
La Giunta del Comune di Roma ha dato l'ok all'esenzione dell'Imu sulla prima casa per 376mila famiglie, ovvero nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 15.000 euro. La copertura finanziaria dei costi connessi all'introduzione dei benefici contributivi sarà assicurata dai maggiori introiti garantiti dalla rivalutazione delle rendite catastali degli immobili situati nelle zone di pregio di Roma.L'esenzione verrà calcolata in base al cosiddetto Quoziente Roma, ovvero i nuclei familiari più numerosi con almeno un figlio minore di 25 anni a carico o con disabili in famiglia. I criteri per l'esenzione dal pagamento dell'Imposta Municipale Unica sono contenuti in una Memoria di Giunta che ha formalmente incaricato il Dipartimento Risorse economiche di dare attuazione alle nuove agevolazioni. (il Messaggero)
Erano schiave del sesso le 3 ragazze tenute segregate per 10 anni in una cantina: si cercano 5 feti
(ANSA) La polizia di Cleveland sta cercando una quarta donna che potrebbe essere stata vittima di Ariel Castro. Ne ha parlato la ragazza più grande delle tre liberate l'altroieri, Michelle Knight. Secondo lei circa 10 anni fa, nella casa entrò un'altra donna che poi però sparì. C'è chi pensa fosse Ashley Summers, 14 anni, scomparsa nel 2007.
Tensione a Cleveland tra i vicini della casa degli orrori e la polizia locale, colpevole a loro dire di non aver mai preso sul serio le segnalazioni che nel corso degli anni sono arrivate dai residenti della strada.
In particolare, gli agenti sono accusati di non aver fatto fino in fondo il proprio dovere in due occasioni: la prima quando Elsie Cintron, che vive a tre isolati di Castro, comunicò anni fa che la figlia vide una ragazza totalmente nuda distesa nel giardino di casa sua. "Chiamai la centrale ma non presero la cosa sul serio", denuncia indignata.
Quindi, il secondo episodio, quando un altro vicino chiese l'intervento della Polizia dopo aver sentito battere forte sulla porta, nel novembre del 2011, un po' come accadde l'altro ieri, quando Amanda grazie a Charles riuscì a scappare. Anche quella volta, gli agenti si limitarono a suonare il campanello, a cui nessuno rispose. Quindi diedero un'occhiata superficiale all'esterno e andarono via.
Non era già abbastanza raccapricciante la vicenda delle tre donne rapite e tenute prigioniere per dieci anni in una casa-bunker a Cleveland, in Ohio, da tre fratelli portoricani. Ora la polizia cerca i resti di cinque feti.
Secondo gli investigatori le tre ragazze, Amanda Berry, Georgina DeJesus e Michele Knight, usate come "schiave del sesso" dal loro rapitore e probabilmente anche dai due fratelli di lui, sono state costrette ad abortire ben cinque volte: forse perché malnutrite o forse perché i loro rapitori le picchiavano così forte da indurle a perdere i bambini che portavano in grembo.
Secondo NewsChannel5, una delle ragazze avrebbe avuto almeno due o tre aborti per malnutrizione. L'unica bambina sopravvissuta è la figlia di Amanda, 6 anni liberata ieri con le tre donne.
Uno dei sequestratori, Ariel Castro, negli ultimi anni partecipò a molte iniziative benefiche per aiutare la ricerca di Gina DeJesus. L'uomo, amico di famiglia della giovane scomparsa all'età di appena 14 anni nel 2004, andò più volte in giro nella città con le foto della ragazza. Quindi suonò il suo basso in alcuni concerti allo scopo di raccogliere fondi. L'anno scorso, questo ex autista di scuolabus dall'aria bonaria, partecipò perfino a una veglia per ricordare la sparizione di Gina, arrivando personalmente a confortare la madre.
Inoltre Castro una settimana fu visto da un vicino mentre portava la bambina della Berry al parco. 'E' la figlia della mia ragazza' disse a Israel Lugo, che gli chiese di chi fosse la piccola.