Dopo la doppia vittoria dell’Italia in Coppa Davis, il 2025 sarà un anno di cambiamento
Lingua, occhi e grasso animale: ecco cos’è il Kebab
Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, sale e grasso animale. Non, no è la ricetta della zuppa di una strega ma gli ingredienti della "carne" di un Doner Kebab.Una moda spopolata in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso, da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo mangiano ogni giorno, senza sapere che cos'è e quanto pericoloso è per la salute.Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel nostro continente. Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero la versione "da passeggio", diffusa dalla Germania in tutta Europa, ndr), invece, non ha niente di nutriente, né di buono, purtroppo.Quel sapore anche "non male" e a volte appetitoso, che chiunque abbia mangiato un kebab conosce, non è nient'altro il risultato della lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale e spezie: questo è quello che inganna il palato.(Agoravox)
“San Pietro non aveva un conto in banca”e la Chiesa deve agire con “Gratuità e povertà”
«San Pietro non aveva un conto in banca, e quando ha dovuto pagare le tasse il Signore lo ha mandato al mare a pescare un pesce e trovare la moneta dentro al pesce, per pagare». Lo ha detto papa Francesco nell'omelia della messa a Santa Marta, dedicata alla «povertà» e «gratuità» con cui deve agire la Chiesa
Se si vuol fare «una Chiesa ricca», allora «la Chiesa invecchia», «non ha vita» ha aggiunto Francesco nella messa a Santa Marta, esortando a un annuncio del Vangelo fatto con «semplicità» e «gratuità». «La Chiesa non è una ong», ha ribadito, «nasce dalla gratuità» di cui «la povertà è un segno».
La «povertà» che deve caratterizzare la Chiesa «ci salva dal diventare organizzatori, imprenditori», ha detto poi. «Si devono portare avanti le opere della Chiesa, e alcune sono un po' complesse; ma con cuore di povertà, non con cuore di investimento o di un imprenditore», ha aggiunto.(C.d.Sera)
Processo Marrazzo: “Marina Berlusconi disse che il video con il trans non era proprio pubblicabile”
"Vidi quel filmato su Piero Marrazzo e dissi subito che non lo avrei mai pubblicato perche' era chiara la violazione della privacy. Tuttavia ritenni opportuno informare il mio editore, Marina Berlusconi, e l'amministratore delegato del gruppo Mondadori, Maurizio Costa. Feci loro vedere il video, era doveroso farlo per la delicatezza del caso e per il personaggio coinvolto". Lo ha detto Alfonso Signorini, direttore di 'Chi', nel processo a carico di quattro carabinieri, accusati del tentato ricatto ai danni dell'allora presidente della Regione Lazio, sorpreso il 3 luglio 2009 in compagnia di un trans in un appartamento di via Gradoli. "Anche Marina Berlusconi - ha raccontato ancora Signorini - disse che il video non era proprio pubblicabile. Comunque ne avrebbe parlato con il padre, allora premier. Dopo qualche giorno, sempre Marina mi chiamo' affinche' prendessi contatto con l'agenzia fotoMasi, che mi aveva mostrato il video, e per avvertirmi che suo padre aveva chiamato Marrazzo e che quest'ultimo avrebbe a sua volta contattato l'agenzia. Io, sin da subito, feci presente che non ero assolutamente interessato alla pubblicazione di quel filmato. Feci lo stesso anche per il caso di Silvio Sircana (l'allora portavoce del premier Prodi immortalato nel 2007 mentre scambia due parole con un trans, ndr), limitandomi a informare i vertici aziendali, anche se in quel caso non era in gioco la violazione della privacy ma quella della sfera sessuale. Del video su Marrazzo - ha concluso Signorini - conservai una copia nel mio pc per alcuni giorni. Poi consegnai il dischetto ai carabinieri del Ros". (AGI)