Meditare nella foresta amplifica la nostra capacità di rallentare i ritmi e di imparare a lasciar andare
Venezia 77, la Mostra del Cinema blindata ai tempi del Covid
Anna Foglietta, la madrina di questa edizione
Non chiamateli party, ma eventi intesi come cerimonie di premiazione, al più masterclass. È il leit motiv di Venezia 77 - che inizia il 2 settembre - a corto di glamour, che però non vuole rinunciare, seppure con precauzioni e distanze di sicurezza, a festeggiare il cinema. Molti nomi, che magari non hanno film selezionati, potrebbero arrivare per questo, richiamati da queste occasioni collaterali che ogni sera cercheranno di rendere il Lido di Venezia meno cineclub d'essai e più festival. Anche qui, come per la presenza di superstar, l'annata segnata dal Covid è quello che è: i palazzi nobiliari e altre meravigliose scenografie veneziane restano chiusi. Troppi rischi, troppi costi e poco ritorno d'immagine.
Intanto #Venezia77 è partita, come madrina Anna Foglietta responsabile di aprire questa edizione della Mostra del Cinema durante questo momento delicato.La prima proiezione dell'era postcoronavirus è andata, liscia, liscissima. Il film di apertura, fuori concorso, Lacci di Daniele Luchetti proiettato per la stampa nell'immenso PalaBiennale (1760 posti) non ha avuto problemi di distanziamento, la tensostruttura era piuttosto vuota. Le file ordinate fuori per file di poltrone, il rito della misurazione della temperatura cui il popolo del festival si presta ordinatamente, dopo aver prenotato il posto online 72 ore prima. Tutto funziona, per buona organizzazione ma forse anche per i numeri bassi di presenza, le cifre ufficiali parlano di seimila accreditati ma le sale questa mattina erano decisamente poco affollate.