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Spiderman ambientalisti si arrampicano sul Palazzo Eni

Martedì, 05 Dicembre 2023. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Spiderman ambientalisti si arrampicano sul Palazzo Eni

Attivisti di Greenpeace in azione di protesta

Un gruppo di attiviste e attivisti di Green Peace, 14 per la precisione, alle 4 di mattina hanno scavalcato la sede di Eni a Roma davanti il laghetto dell’Eur. Diversi di loro sono riusciti ad arrampicarsi fino ad arrivare al 20 esimo piano e steso lo striscione “Today’s Emissions = Tomorrow’s Deaths” (Oggi emissioni = domani morti). Due degli scalatori sono rimasti appesi fino le 8 di mattina. Un ampio schieramento di vigili del fuoco e polizia hanno messo in sicurezza, verso le 5.45 di mattina, la sede centrale Eni a Roma, impedendo gli addetti alle pulizie e manutenzione di entrare finchè non si fossero accertati che nessun attivista fosse nascosto all'interno dell'edificio. Il blitz fa parte della campagna “Action Against Oil and Gas Company”.

Sulle facciate della sede dell'azienda, invece, sono stati proiettati diversi messaggi, tra cui "I combustibili fossili uccidono" e "Giustizia climatica ora". In contemporanea, altri attivisti hanno collocato nei pressi della sede di ENI un'installazione di 8 metri di lunghezza con il messaggio 'Eni's legacy = climate deaths'.

La motivazione della protesta si svolge "in contemporanea alla presentazione alla COP28 di Dubai del report 'Emissioni di oggi, morti di domani. Come le principali compagnie petrolifere e del gas europee mettono a rischio le nostre vite', e della raccolta di pareri di esperti in legge 'Omicidio climatico: le aziende fossili scamperanno all’accusa?'", ha spiegato Eni in una nota.

"Le industrie fossili hanno enormi responsabilità per i danni causati dalle loro attività al pianeta e alle persone, ed è arrivato il momento che paghino per i loro crimini climatici", dichiara Simona Abbate, della campagna Clima di Greenpeace Italia. "Continuare a emettere gas serra, come hanno in programma di fare queste grandi compagnie, mette a repentaglio la vita di tutti noi. Ed ENI è tra i principali colpevoli. Come infatti dimostra il rapporto di Greenpeace Paesi Bassi, le sole emissioni riferite al 2022 dell'azienda rischiano di causare migliaia di decessi prematuri entro la fine del secolo. Ci chiediamo con preoccupazione quando ENI comincerà a mettere la vita delle persone e la salvaguardia del pianeta al di sopra del proprio profitto".