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Nuovo decreto: stop a spostamenti tra tutte le regioni, 25 e 26 dicembre e 1° gennaio vietati anche quelli comunali

Giovedì, 03 Dicembre 2020. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Nuovo decreto: stop a spostamenti tra tutte le regioni, 25 e 26 dicembre e 1° gennaio vietati anche quelli comunali

Superiori a scuola dal 7 gennaio in presenza al 50%

Governo al lavoro per ultimare il Dpcm con le nuove norme anti-Covid che entreranno in vigore dal 4 dicembre. Si discute soprattutto sui divieti e sulle limitazioni per le festività di Natale e Capodanno. La Lombardia corre il rischio di rimanere zona arancione in vista del ponte per l'Immacolata. Sulle vaccinazioni, Locatelli ha spiegato: "Saranno completate per l'autunno 2021". Intanto da venerdì a Mosca scatta la campagna di vaccinazione di massa. Il format che il governo mette in campo è un giallo “rafforzato” su tutto il territorio nazionale come obiettivo da raggiungere entro le Feste. I dati di giornata autorizzano a sperarlo. Il Natale sarà strettamente formato famiglia. Spostamenti, come si era già detto, solo per raggiungere il luogo di residenza. Nessuna eccezione festiva al coprifuoco alle 22, anzi proprio in occasione dei giorni di festa ci sarà più impegno a far rispettare i divieti, e anche le celebrazioni della notte di Natale, alla luce dell’impegno assunto dalla Cei, si uniformeranno a quest’esigenza. Inoltre a San Silvestro il coprifuoco andrà dalle 22 alle 7 del mattino del primo gennaio 2021.

La novità è l’apertura dei ristoranti a Natale, Santo Stefano e Capodanno, ma solo a pranzo.

Restano i nodi degli anziani soli, che si vorrebbe includere fra i casi di stretta necessità che autorizzano agli spostamenti, ma il se e il come sono al centro di un’ultima trattativa. Inoltre Italia Viva, questa volta con il Pd, considera eccessivo il divieto di spostamento anche fra Comuni introdotto per Natale e Capodanno. «Questa estate si era detto che il virus aveva perso forza, ed ecco i risultati», ha detto il ministro Roberto Speranza, chiedendo di «non abbassare l’attenzione a Natale per evitare altre chiusure, con la terza ondata ». L’obiettivo, ha confermato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, è «riportare al giallo» tutte le Regioni per Natale.

Gli spostamenti fra Regioni finalizzati strettamente ai ricongiungimenti familiari dovranno effettuarsi al di fuori della ressa del periodo festivo. Ma anche gli spostamenti autorizzati fra le stesse zone gialle sono stati oggetto di un’estrema trattativa, perché il fronte rigorista impersonato dal ministro della Salute è preoccupato che la breccia aperta per il ritorno in famiglia e l’assistenza agli anziani soli (tema al quale tiene anche il presidente del Consiglio) possa favorire un aggiramento dei divieti con autocertificazioni di comodo.

I divieti di spostamento saranno in vigore dal 21 al 6 gennaio, autorizzati da un apposito decreto-legge che è stato necessario approvare mercoledì notte in Consiglio dei ministri e che fissa un’altra novità: sempre dal 21 al 6 gennaio, ci potranno essere misure restrittive per tutta Italia "indipendentemente dalle fasce caratterizzate dai diversi colori". Il decreto ha anche prolungato la durata del Dpcm che sarà approvato oggi (forse fino al 10 o 15 gennaio), previo un passaggio preventivo con la Conferenza delle Regioni, in tempo per la pubblicazione domani. Altre misure già acclarate l’obbligo di quarantena per chi viene dall’estero e la chiusura degli impianti di sci, mitigata però quest’ultima dall’apertura decisa per alberghi di montagna.

Per la scuola, invece, sembrerebbe tramontata la mini riapertura ipotizzata per il 14 dicembre, dopo le raccomandazioni di segno contrario venute dalla Ue, ma il M5s e il ministro Lucia Azzolina non si rassegnano del tutto alla graduale ripresa delle lezioni in presenza. Lo spirito delle misure era stato anticipato alle Camere da Speranza. Nel dialogo maggioranza–opposizioni solo un timido segnale con l’approvazione di due raccomandazioni del centrodestra sui vaccini, per il resto piena divaricazione fra le due risoluzioni di maggioranza e opposizione. Peraltro al Senato le divisioni nella stessa maggioranza hanno portato a votare un testo molto scarno. Stempera il capo delegazione del Pd, Dario Franceschini, che dice di condividere «totalmente » la linea di Speranza e parla di «confronto approfondito» nella maggioranza, nella convinzione comune che «solo questi sacrifici nelle feste potranno evitarci la terza ondata».