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Messi dice addio al Barça, la società ha confermato lo scenario e adesso si apre la “caccia”

Martedì, 25 Agosto 2020. Nelle categorie Primo Piano, Sport, Notizie

Messi dice addio al Barça, la società ha confermato lo scenario e adesso si apre la “caccia”

Il fuoriclasse argentino è fortemente irritato dalla condotta societaria degli ultimi tempi

La bomba arriva dall’Argentina e rimbalza in tutto il mondo. A lanciarla i colleghi di TyC Sports, uno dei media principali e solitamente affidabile. Secondo la stampa argentina Lionel Messi avrebbe comunicato la decisione ufficiale di avvalersi di una clausola sul contratto che gli permette di rescindere unilateralmente al termine di ogni stagione. Messi ha comunicato al Barcellona la sua decisione. La comunicazione ufficiale,sarebbe arrivata oggi pomeriggio al club blaugrana. A confermare la notizia, già rilanciata da molti media spagnoli, un messaggio su Twitter del compagno di squadra Puyol: "Rispetto e ammirazione, Leo. Tutto il mio sostegno, amico".

Il fenomeno argentino avrebbe dunque inviato un burofax, un messaggio certificato, riferendo di avvalersi della clausola che lo svincola a parametro zero a fine stagione. I legali del Barcellona sostengono però che la clausola sia scaduta il 10 giugno, mentre secondo il giocatore la stagione 2019/2020 si è appena conclusa e quindi la validità della clausola è prorogata automaticamente fino al 31 agosto. Si profila dunque una battaglia legale tra il giocatore e i blaugrana che avrebbe già convocato un board d'emergenza per gestire la situazione.

Messi è fortemente irritato dalla condotta societaria degli ultimi tempi. La scelta con il nuovo corso Koeman di tagliare giocatori importanti come Vidal e Suarez non è andata giù al numero 10 che, a quanto risulta, avrebbe captato la possibilità che nella prossima stagione la dirigenza non riesca a costruire una squadra veramente competitiva per mancanza di fondi. A questo va aggiunto che il fatto che sia uscita la sua frase "mi sento più fuori che dentro al progetto" dopo il colloquio con Koeman, situazione che ha fatto infuriare l'argentino.
E adesso? E adesso, a Barcellona si apre una nuova era: quella appunto senza un giocatore che ha infranto ogni tipo di record realizzativo con la maglia blaugrana, che per almeno 10 anni è stato uno dei due migliori al mondo (a proposito, nello spazio di due anni il Clasico li perde entrambi). E’ il tempo delle grandi domande: come si è arrivati a lasciar partire un giocatore come Messi senza intascare nemmeno un centesimo? Chiaramente il rovescio incassato dal Bayern Monaco non può essere l’unica spiegazione: la ferita è più profonda e datata nel tempo per giungere a un epilogo simile. Il punto è che adesso il Barcellona ha le mani legate: perdere la Pulce a zero è un bagno di sangue, ma è impossibile anche solo avanzare la possibilità di negare al capitano la rescissione unilaterale. Se è vero che Messi deve tutto al Barcellona, il discorso è assolutamente reciproco. La storia è ciclica e si riscrive: l’addio dell’argentino non è la fine dei blaugrana come realtà vincente e dominante, ma sicuramente il colpo è durissimo e nel tempo presente va analizzato in quanto tale.
Circa la possibile destinazione di Messi, l’Inter appare in vantaggio per due ragioni: il legame dell’argentino con Milano, dove ha anche preso casa, e la situazione finanziaria che ha già spinto Cristiano Ronaldo a mollare la Spagna per scegliere la Juventus. Il Manchester City però può schierare Pep Guardiola che alla Pulce ha cambiato la carriera (o almeno l’ha avviata in maniera straordinaria), il Psg ha più soldi di tutti per pagargli un faraonico stipendio ed eventualmente la presenza di Angel Di Maria, lui pure di Rosario, e Neymar sempre che i due restino sotto la Torre Eiffel (perché a questo punto il brasiliano potrebbe tornare in Catalogna, con un anno di ritardo). Una corsa a tre nella quale i tifosi nerazzurri sognano, come già dicevamo; il punto di domanda sta nel fatto che Messi rimane comunque legatissimo al Barcellona, e legarsi a una di queste squadre significherebbe rischiare concretamente di doverle affrontare in Champions League. E dunque? E dunque, c’è anche la possibilità di un esilio dorato nella MLS o magari di un emozionale ritorno in Argentina: dipende dalle motivazioni del calciatore. E qui, un’altra domanda: ma se fosse quello il problema, perché non restare a Barcellona.