Meditare nella foresta amplifica la nostra capacità di rallentare i ritmi e di imparare a lasciar andare
Beirut il porto di nuovo pienamente operativo in procedure carico e scarico merci
La deflagrazione a inizio mese ha causato più di 180 vittime e almeno 6.000 feriti
Il porto di Beirut, devastato dall’esplosione dello scorso 4 agosto, ha recuperato il 100 per cento dell’operatività per quanto riguarda le operazioni di carico e scarico di navi cargo. Lo ha dichiarato oggi il nuovo direttore dello scalo della capitale libanese, Bassem el Kaissi.
Il nuovo direttore ha dichiarato che la convocazione immediata dei proprietari delle navi affondate nell’esplosione e delle compagnie di assicurazione ha permesso di rimuovere tutti i detriti alla velocità necessaria. L’esplosione del 4 agosto, che ha causato più di 180 vittime e almeno 6.000 feriti, è stata provocata da 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio confiscate dal 2014 e depositate in un magazzino portuale. I danni totali causati dall’esplosione sono stimati fra i 10 e i 15 miliardi di dollari.
Intanto l'Unicef ha consegnato in Libano 18 carichi di aiuti umanitari essenziali, per un totale di 67 tonnellate, tramite due spedizioni aeree e altre rotte commerciali per aiutare i bambini e le famiglie colpite dall'esplosione. Gli aiuti comprendono dispositivi di protezione individuale, materiale medico, igienico-sanitario e nutrizionale. Mentre la pandemia si diffonde. Il numero di casi nel Paese continua a crescere e per questo Unicef ha consegnato più di 3,5 milioni di dollari di dispositivi di Protezione Individuale e kit di prevenzione e controllo delle infezioni, essenziali dato che dieci container di dispositivi per la protezione individuale sono stati distrutti immediatamente dopo l'esplosione al porto di Beirut.