• Praticare il forest bathing: perchè fa bene immergersi nella natura

    Meditare nella foresta amplifica la nostra capacità di rallentare i ritmi e di imparare a lasciar andare

  • Italia vince la terza Coppa Davis: l'età d'oro del tennis azzurro

    Dopo la doppia vittoria dell’Italia in Coppa Davis, il 2025 sarà un anno di cambiamento

  • Michelle Hunziker posta un bacio dal passato: ritorno con Eros?

    Una foto condivisa dalla presentatrice svizzera sui social ha suscitato l'entusiasmo dei fan

  • Il ritorno di Mina, riemerge con un nuovo album di inediti

    La signora della musica italiana venerdì 22 novembre pubblica il suo 107esimo Lp

Mario Draghi al Meeting di Rimini: "sussidi per crisi Covid finiranno, investimenti massicci su giovani e istruzione. Ritorno alla crescita priorità assoluta"

Martedì, 18 Agosto 2020. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Mario Draghi al Meeting di Rimini:

«Non privare i giovani del futuro»

«In questo susseguirsi di crisi i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire, ma bisogna dare di più ai giovani»: è questo uno dei passaggi più significativi dell’intervento di Mario Draghi all’apertura ufficiale del Meeting di Rimini 2020 nel Palacongressi dominato dalle regole anti-Covid e con l’inevitabile poca presenza di pubblico. Un lungo speech che parte sì dalla crisi economica ma che attraversa gli impegni politici ed etici che Draghi inquadra per il futuro del Paese: ringraziando la testimonianza che il Meeting di Rimini è non solo per ospiti e organizzatori ma per l’intero sistema culturale italiano, Draghi sottolinea l’importanza dei giovani come categoria più colpita dalla crisi e dal lockdown «Ai giovani – ha detto – bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri». È dovere della politica e delle istituzioni, continua Draghi, far sì che tutti gli strumenti siano a disposizione dei giovani per poter uscire dalla crisi: «Per anni una forma di egoismo collettivo ha indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi con più certo e immediato ritorno politico: ciò non è più accettabile oggi. Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza». Il settore decisivo, oltre alle riforme da approntare subito e in maniera coraggiosa, riguarda dunque l’istruzione e l’investimento stesso nei giovani: «la situazione presente rende imperativo e urgente un massiccio investimento di intelligenza e di risorse finanziarie in questo settore. La partecipazione alla società del futuro richiederà ai giovani di oggi ancor più grandi capacità di discernimento e di adattamento». Secondo Mario Draghi non bisogna mai rinnegare i principi guadagnati fino ad oggi: «Dalla politica economica ci si aspetta che non aggiunga incertezza a quella provocata dalla pandemia e dal cambiamento. Altrimenti finiremo per essere controllati dall’incertezza invece di esser noi a controllarla. Perderemmo la strada», conclude l’ex Presidente Bce.