Meditare nella foresta amplifica la nostra capacità di rallentare i ritmi e di imparare a lasciar andare
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40 interventi chirurgici per essere come Justin Bieber
Toby Sheldon, trentatre anni è il clone di Justin Bieber ma la sua somiglianza non è proprio naturale visto che il giovane, pur di assumere le fattezze del nuovo re del pop, ha deciso di subire numerosi interventi chirurgici.Una vera e propria ossessione ma che gli è costata molto cara: il ragazzo infatti ha subito ben 40 interventi chirurgici ed ha speso la folle cifra di 100 mila dollari negli ultimi 5 anni.
“Non necessariamente ascolto la sua musica - ha spiegato ad un quotidiano britannico - e lo adoro come una celebrità ma il suo viso è così perfetto che ogni cambiamento che ho fatto l'ho basato su questo”.
Il biscotto Oreo crea dipendenza, è più pericoloso della cocaina
Conoscete i biscotti Oreo? Ancora no? Secondo una ricerca del Connecticut College sono desiderabili esattamente come la cocaina e stimolano alcune zone del cervello, proprio come fanno le droghe.
I biscotti Oreo sono solo un esempio di un vasto mondo di cibi che creano dipendenza, poichè questi attivano le stesse aree del cerebrali che vengono stimolate dall'assunzione di sostanze stupefacenti. Lo studio è stato eseguito su alcuni topi da laboratorio che, dopo aver mangiato il biscotto Oreo, hanno reagito nello stesso modo delle altre cavie che hanno ricevuto una dose di cocaina. “La ricerca sostiene la teoria che il cibo ad alto livello di grassi e zuccheri stimola il cervello nello stesso modo in cui fa la droga - commenta il neuroscienziato Joseph Schroeder - Gli alimenti ricchi di grassi e zucchero possono essere ancora più pericolosi della cocaina e morfina a causa della loro accessibilità”. (leggo)
Non hanno le maglie per la partita e comprano quelle contraffatte sulla bancarella
Una disavventura davvero imbarazzante per la squadra colombiana dell'Independiente di Sante Fè che in occasione della trasferta contro i rivali del Boyaca Chico, ha dimenticato a casa la divisa di gioco e per scendere in campo ha dovuto ricorrere alle magliette contraffatte vendute nelle bancarelle davanti allo stadio. In realtà l'Independiente aveva le maglie, ma erano di colore grigio, troppo simili a quelle degli avversari che si sono rifiutati di cambiare divisa.
In questi casi il regolamento prevede che la squadra in trasferta debba cambiare divisa di gioco, ma i magazzinieri dell'Independiente avevano dimenticato di portare quella di ricambio. Il club, anche per motivi di antica rivalità, è stato irremovibile nel rifiutare il cambio di maglia. Cosi' ai dirigenti del Santa Fè non è rimasto che prendere d'assalto le bancarelle intorno allo stadio, cercando magliette dello stesso colore o almeno somiglianti fra loro, pagandole 6,37 dollari l'una, e buone per mandare in campo la squadra. Su ogni maglietta con un pennarello rosso sono stati scritti alla meglio i nomi dei giocatori, mentre i numeri di carta ritagliati a mano sono stati attaccati al tessuto con del nastro adesivo di uso medico, molto resistente. Per la cronaca, l'Independiente di Santa Fè ha vinto 2-0, prendendosi la rivincita sugli avversari del Boyaca Chico e sul loro scarso senso di ospitalità. (sportmediaset)