Maradona operato al cervello è fuori pericolo
Salvo «solo per l’intuizione di un medico»
Una nuova avventura da raccontare per Diego Armando Maradona. Martedì notte i chirurghi della Clinica Olivos di Buenos Aires (un sanatorio di proprietà svizzera per argentini faccoltosi come lui) hanno impiegato 80 minuti (dieci in meno di una partita di calcio) per asportargli un pezzo della calotta cranica, rimuovere l’edema che faceva pressione sul cervello e richiudere tutto. Poi l’hanno spostato in rianimazione (ci resterà qualche giorno) dove già nel pomeriggio avrebbe sorriso e stretto la mano al dottor Luque, il neurologo che lo segue e che ha rassicurato il mondo parlando di «parametri neurologici ottimali, stato del paziente eccellente, recupero avviato».
Pochi ammettono che il fenomeno del calcio è vivo solo per «una felice intuizione medica», come ha dichiarato Matias Morla, il suo avvocato, che ha ribaltato la diagnosi iniziale e consolatoria di stress. La varia e abbondante umanità che da martedì sera (quando l’ambulanza con Diego a bordo è arrivata da La Plata) sosta adorante davanti al sanatorio di avenida Maipù ha tirato un sospiro di sollievo: l’Argentina non è pronta a lasciarlo andare, non a sessant’anni appena compiuti. Idealmente, attorno al suo letto si sono stretti gli otto figli, capi di stato (i presidenti argentino Fernández e venezuelano Maduro), colleghi come Messi, (che però non gli aveva fatto gli auguri per il compleanno, «Tutta la forza del mondo con te, Diego»), milioni di like e post di tifosi.
Secondo Fernando Signorini, il suo storico preparatore atletico, «la migliore cura per Diego sarebbe isolarlo, soprattutto per dargli la pace interiore di cui ha bisogno e che merita». Una pace che non ha trovato tuffandosi sulla panchina del glorioso ma decaduto Gimnasia La Plata, prima divisione del campionato nazionale, da cui si alzava a fatica, passando da un farmaco all’altro per combattere la depressione o abusando di alcool, come sostiene la sua ex fidanzata Rocio che ha parlato di recenti, ripetuti ricoveri in clinica completamente infruttuosi perché all’uscita «tanto Diego torna a bere, disidratarsi e cadere nella depressione». Non contribuiscono i rapporti tempestosi con la ex moglie Claudia e le figlie, in particolare con Giannina, con cui da anni è in causa per questioni di soldi col contorno di orrende liti via social.