La conferma arriva da Marchionne
La nuova Ferrari spunterà in tutto il suo splendore nel 2021. E sarà una Rossa particolare, sia tradizionale che nella versione ibrida o elettrica, destinata a dividere i fans di Maranello. Ma capace di scatenare, i mercati finanziari che annusano aria di grandi profitti. Una pioggia di acquisti ha investito il titolo che, con un guadagno del 4,15% è schizzato a 92,80 euro, ad un soffio dai massimi di sempre.
Un rally che, in parte, ha contagiato anche Fiat Chrysler +0,29% e la capogruppo Exor +1,18%. La corsa agli acquisti su Ferrari, già alla ribalta per la doppietta al GP di Budapest è stata scatenata dalla notizia riportata dall' agenzia americana Bloomberg, che ha annunciato che è allo studio una "utility vehicle" Ferrari a 2 e a 4 posti destinata in particolare al mercato cinese. Qualcosa di diverso dai Suv (Sport Utility Vehicle) di Lamborghini, Porsche o della stessa Stelvio Alfa Romeo. Una sorta di grande bolide buono per l' intera famiglia che per ora non è nemmeno facile immaginare. Qualcosa, forse, lo dirà lo stesso Sergio Marchionne che più volte, l' ultima a metà febbraio, ha ripetuto che «Ferrari non farà mai un Suv».
Comunque sia, la nuova vettura fa parte, secondo la testata Usa, di un progetto destinato a far raddoppiare gli utili della casa entro il 2022 fino a due miliardi, cioè il doppio del miliardo promesso per il 2019. È l' ultimo obiettivo, per ora, di Marchionne che ha annunciato l' ultima da Maranello con l' approvazione dei conti a fine 2021, due anni dopo l' uscita da Fiat Chrysler. Per centrare l' obiettivo l' azienda dovrà cambiare parzialmente pelle. Finora la Rossa si è autoimposta il limite di 7 mila vetture l' anno, più alcune preziose (e molto redditizie) serie speciali come la "Ferrari Aperta" (prezzo di vendita 2,1 milioni di dollari) destinate ad un pubblico di multimilionari pronti a far follie per i gioielli sfornati dalla fabbrica emiliana.
Presto però la produzione salirà a 9 mila pezzi nel 2019 (da 8.014 l' anno scorso) per poi sfondare, se verranno confermate le linee del piano, la barriera delle 10 mila vetture annue. Secondo gli analisti di Mediobanca, Bernstein e Ubs (tra i guru che hanno partecipato ad un recente incontro con lo stesso Marchionne) Ferrari può arrivare a produrre fino a 15 mila vetture con l' attuale standard di qualità.
Ma un' espansione del genere, che comunque costringerà ad aumentare la superficie della fabbrica di Maranello, farà scattare nuovi vincoli: fino a 10 mila pezzi, infatti, Ferrari può contare sullo status di "piccolo produttore di vetture" che la protegge dal rispetto di alcune regole sul consumo e le emissioni negli Stati Uniti e in Europa. Un problema che può essere superato grazie all' elettrificazione delle nuove Ferrari che potrebbero far uso delle tecnologie ibride per massimizzare le performance riducendo nello stesso tempo le emissioni.
Insomma, la Rossa sembra arrivata alla vigilia di un rinnovamento che già sta facendo arricciare il naso a molti fans. Anche se più volte in passato Marchionne ha sottolineato che qualsiasi innovazione di prodotto o di marketing a Maranello va introdotta con cautela: La conferma arriva da Marchionne: "Sono in molti a voler guidare una Ferrari. Gli ingegneri ne creeranno una con prestazioni meno aggressive".
Non è facile, però, immaginare che volto potrà avere l' utility vehicle, un bolide spazioso capace di ospitare una famiglia ma con il carattere e la grinta sportiva della Rossa. Un modello per ora top secret, probabilmente appena alla stadio di concept car o poco più. Ma che nelle intenzioni di Marchionne dovrà soddisfare dal 2022 le passioni di duemila ricchi cinesi. E per la Borsa ce la farà.