Coppa Endurance Blancpain GT Series, da Monza vista da Paolo Monopoli
Rombo di motori all'Autodromo Nazionale il passato fine settimana
Il rombo dei motori, il colpo d’occhio e le performance di oltre 150 splendide vetture hanno richiamato all’Autodromo Nazionale Monza nel fine settimana 22.000 presenze (+ 10 per cento rispetto all’anno scorso) per l’evento della Coppa Endurance del Blancpain GT Series 2016.
Una gara avvincente, che ha tenuto gli sguardi del folto pubblico fissi sulla pista dall’inizio alla fine e che ha avuto un elevato contenuto spettacolare ed agonistico. Alle 15 in punto scatta il gran finale di giornata con 57 magnifiche Gran Turismo delle marche più prestigiose schierate su una incredibile griglia che dalla linea del via arriva all’uscita della parabolica. Migliaia di cavalli scaldano l’asfalto nella carica del giro di lancio, prologo ad una lotta di 180 minuti in cui 170 piloti di tutto il mondo, a turno al volante dei loro bolidi, si sfideranno nella velocità, nella tenuta, nella concentrazione e nella tattica. Il gruppo scatenato affronta a ranghi serrati la prima variante. Passa per prima la Mercedes AMG n.84 HTP Motorsport pilotata dall’austriaco Dominick Bauman partito dalla pole. Dietro di lui passano tutti indenni senza incidenti. C’è gran bagarre per conquistare le posizioni migliori. Al termine del primo giro, dietro la Mercedes, passano nell’ordine la Nissan dello spagnolo Ordonez (Academy Team), la Bentley dell’altro spagnolo Soucek (M-Sport), la Ferrari Black Pearl Racing del tedesco Keilwitz, la Ferrari AF Corse con il giapponese Motoaki. Undicesima la McLaren 6560 S (Garage 59) guidata dall’inglese Rob Bell che in soli quattro giri recupera poi cinque posizioni. La lotta continua strenua per una decina di giri con la Ferrari che scala posizioni fino a tallonare la Mercedes capofila, mentre l’altra macchina del Cavallino ben piazzata al via, quella della AF Corse sulla quale è previsto il terzo stint di Fisichella, perde posizioni su posizioni scendendo rovinosamente oltre la 30^ posizione prima del cambio pilota.
Già al 6° giro cominciano i doppiaggi mentre la nera Mercedes e la nera Ferrari al comando staccano tutti, girando più volte sotto il minuto e 50 secondi. Dopo una decina di giri la gara si assesta e tutti cercano di mantenere le posizioni. Dopo una quarantina di minuti la McLaren di Bell comincia a dare segni di impazienza e attacca scalando qualche posto. Alla prima ora (33 giri circa) comincia la giostra dei pit stop e dei cambi pilota. Si ferma per primo il ferrarista Keilwitz, poi tutti gli altri. Della sosta approfitta però la McLaren che è la più lesta: si ritrova in testa seguita dalla Mercedes. Le due macchine non lasceranno più le loro posizioni fino al termine. La Ferrari passa in mano all’inglese Parrow e poco dopo comincia la sua discesa nelle retrovie; terminerà alle spalle dei primi 10. Con Bontempelli alla guida, risale invece la china la Rossa AF Corse che recupererà la 20^ posizione alla fine della seconda ora. Si fa avanti anche la Ferrari Kessel Racing n.11 ora affidata a Bonacini. Intanto la McLaren allunga anche sulla Mercedes.
L’interesse si accende per l’arrivo in gara di Fisichella che eredita la 25^ posizione e subito onora la sua fama con un giro veloce poco sopra 1’48”. Il pilota romano è scatenato e scavalca una quindicina di avversari uno dopo l’altro. Alla fine giungerà decimo e 2° di classe. Finale incandescente anche per le due di testa. Nell’ultima mezz’ora la Mercedes tira fuori tutto quello che ha e minaccia la McLaren che però resiste. Per loro un finale in volata, incredibile dopo 180 minuti di gara, con la vittoria della macchina inglese alla media di 185.0 Km/h. Terza la Bentley, staccata di quasi 30 secondi, quarta la Nissan e quinta la Ferrari Kessel.