Alex Zanardi stabile, durante il lento recupero dopo l'incidente è guerra di perizie
Il campione paralimpico svolge quasi tutte le funzioni vitali senza l’aiuto di macchine e non è più in coma
Alex Zanardi ha trascorso un’altra notte presso l’Unità Operativa Neurochirurgica dell’ospedale San Raffaele di Milano. Il campione paralimpico svolge quasi tutte le funzioni vitali senza l’aiuto di macchine e non è più in coma. Nel reparto gestito dal professor Luigi Beretta continua il massimo riserbo sulle condizioni dell’ex pilota di Formula 1, in accordo con la sua famiglia. Anche il figlio Niccolò, rispetto a quanto fatto nei mesi scorsi, ha smesso di aggiornare anche il proprio profilo Instagram, togliendo ogni indizio sulla salute del padre. Una volontà precisa per creare una “bolla” che possa preservare Alex da speculazioni e illazioni invasive. Secondo alcune voci provenienti dal nosocomio milanesi il trasferimento nella clinica riabilitativa in Costa Masnaga non sarebbe comunque distante.
Intanto emergono ulteriori particolari importanti dalle valutazioni depositate in Procura a Siena sull’incidente all'ex pilota di F1.
Sono state infatti depositate le conclusioni della perizia effettuata dall'ingegnere Mattia Strangi dell'Università di Bologna, consulente tecnico del camionista coinvolto nel sinistro che è indagato per lesioni gravissime.
Secondo il consulente, al momento dell’impatto Zanardi procedeva con la sua handbike ad una velocità di 50 km orari, mentre l'autotreno marciava a 38 km orari.
Le due velocità, entrambe nei limiti di legge consentiti sul tratto di strada tra Pienza e San Quirico d’Orcia in provincia di Siena luogo del sinistro, sarebbero confermate anche dalla consulenza svolta per conto della Procura di Siena dall'ingegner Dario Vangi, docente dell'Ateneo di Firenze.
«Da quanto emerge - rileva Strangi - si andrebbe verso un'assenza di colpe nell'incidente: dalle perizie emergerebbe come Zanardi abbia perso il controllo in curva dell’handbike e per questo si sia ribaltato per un sovrasterzo per poi impattare sulla ruota anteriore sinistra del camion».
Le stesse perizie inoltre avrebbero rilevato il buono stato del manto stradale ed il corretto funzionamento del veicolo condotto da Zanardi.
In definitiva, le analisi condotte da Procura e difesa dell'imputato sembrano coincidere, delineando una sostanziale innocenza per il guidatore del camion: ben diverse sono invece le conclusioni della perizia svolta dall'ingegner Giorgio Cavallin, consulente della famiglia di Zanardi, che prefigura una determinante invasione della corsia da parte del camion, che le altre due consulenze tecniche non hanno rilevato.
Ora spetterà alla procura di Siena decidere se ordinare nuove indagini sulla base delle tre consulenze depositate, o definire il procedimento, con possibile richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio per l'indagato.