100 metri: Bolt e Blake giocano a nascondino con gli americani
Lui dice che è perché ha inciampato in partenza, ma quello al massimo può valere per i primi 10 metri. Perché per il resto, il 10"09 con cui Usain Bolt si è presentato nei 100 metri dell'Olimpiade 2012 si spiegano col fatto che la superstar giamaicana per passare in semifinale ha fatto il minimo, ma proprio il minimo indispensabile.
Alle 12.54, sotto un sole che va e viene ma che quando c'è la sua botta di calore la dà, Usain Bolt si alza dai blocchi della quarta batteria (di quelle che contano) dei 100 metri.
Poi arriva lui, «the fastest man in the world», come lo presenta lo speaker (un po' troppo in ritardo, visto che gli 8 sono ormai pronti a partire). Subito dopo lo sparo si capisce che batteria sarà, quella di Bolt: un'estensione dell'allenamento. Vai a sapere se perché la forma è quella che è oppure per farlo credere agli avversari. Fatto sta che Usain tiene il comando, lascia che tutti si illudano di poterlo superare, poi chiude con 10"09, il tempo peggiore tra quelli candidati alla vittoria. L'ultimo dei quali è il connazionale e amico di allenamenti Yonah Blake. Il quale, pure lui, smette di spingere ai 60 metri e - di pura inerzia - arriva sul traguardo con un bel 10" netti. A lui il nascondino è riuscito un po' meno.