Torino: quando il panico causa vittime

Lunedì, 05 Giugno 2017. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Torino: quando il panico causa vittime

Nessuna spiegazione per gli incidenti di sabato sera, in questura prosegue la sfilata dei testimoni

Il panico infondato sembrerebbe la causa della tragica serata in Piazza San Carlo. Non un petardo, nemmeno urla, nessun rumore o odore sospetto. Nonostante le molte ore trascorse a interrogare i testimoni della notte di panico a Torino, durante la finale di Champions, gli investigatori non hanno ancora trovato indizi sufficienti a ricostruire una possibile dinamica degli incidenti. Tutte le testimonianze raccolte ieri, in particolare le lunghe ore in questura dei due tifosi juventini protagonisti di un video girato proprio nel momento dello scoppio della psicosi collettiva, si somigliano.
I testimoni: "In piazza cento ultrà diffidati che comandavano","Non sappiamo cosa possa essere accaduto - hanno riferito - abbiamo visto un muro di persone allargarsi improvvisamente a macchia d'olio ma non abbiamo avvertito nulla. Né un rumore né uno scoppio". I due tifosi milanesi hanno anche raccontato di essersi fermati a soccorrere delle persone, di aver cercato di calmare la folla. Davide, il ragazzo che nel video sembra un "finto kamikaze", quando a torso nudo e con lo zaino in spalle allarga le braccia in un gesto drammaticamente evocativo, si è giustificato dicendo di aver voluto tranquillizzare quelli che avevano cominciato a scappare, terrorizzati non si sa da cosa. Neppure i cameraman che quel video lo hanno girato hanno saputo riferire cosa fosse accaduto prima. Nemmeno il diffondersi di un odore acre e improvviso. Nulla di nulla.
Così anche i due principali sospettati fino a ieri sono stati lasciati andare via a tarda sera senza denuncia. E la teoria della psicosi ingiustificata collettiva si riafferma come la tesi più credibile. Nonostante siano arrivate centinaia di segnalazioni da parte degli spettatori che erano in piazza e che hanno ognuno una versione più fantasiosa e drammatica: chi dice di aver sentito raffiche di mitra, chi delle urla o una voce che gridava "bomba", chi ancora degli scoppi violenti. L'unico dato incontestabile resta il bilancio dei feriti: 1527 di cui quattro ancora in gravi condizioni.
Questa mattina nuovi testimoni sfileranno in questura con l'intento di ricostruire la dinamica dell'episodio che ha scatenato il drammatico fuggi fuggi generale. Ma l'attenzione della giornata, a meno di rivelazioni improvvise, potrebbe spostarsi sulle responsabilità degli organizzatori della manifestazione.