Spagna e Argentina calcio: due continenti a caccia del Mondiale '26
Le squadre campioni di Europa e Sudamerica sono le grandi favorite per la rassegna iridata tra due anni
Scaloni e de la Fuente arrivano sulle panchine di Argentina e Spagna dopo due fallimenti mondiali: il 2018 per i sudamericani, il 2022 per le Furie Rosse. Se ne vanno due c.t. particolarmente legati a un calcio iper organizzato come Sampaoli e Luis Enrique e arrivano due sconosciuti. Il primo, giovanissimo per il ruolo, ha solo fatto fino a quel momento il vice all'Atalanta, nel Siviglia e nella Nazionale argentina (e ha tutte le caratteristiche del traghettatore), il secondo ha guidato le selezioni giovanili spagnole fino all'Under 21 (vincendo un titolo europeo di categoria e l'argento olimpico).
Il bilancio finale di Scaloni parla di due Coppe America, una Coppa del mondo e una "Finalissima" (la partita tra i campioni d'Europa e del Sudamerica, che nella prossima edizione vedrà opposte proprio Argentina e Spagna), in soli 6 anni. In pratica ha fallito soltanto, se così si può dire, la rassegna continentale in Brasile un anno dopo essersi insediato, perdendo la semifinale con i padroni di casa poi campioni. De la Fuente, in un anno e mezzo, si è portato a casa una Nations League e un Europeo. In poche parole ha vinto tutte le competizioni a cui ha partecipato.
Facile parlare di due "Normal Ones", di gente che non si vanta di avere inventato il calcio e via di ironie sui cosiddetti scienziati che vogliono spiegare con termini complessi una cosa semplice. In realtà le cose non stanno proprio così. Si possono dotare anche le Nazionali di un calcio con principi ben definiti. Certo, è più complicato che con i club, visto il poco tempo a disposizione, ma si può fare. L'Argentina si muove secondo logiche relazionali, avvicinando i giocatori di talento e andando a occupare gli spazi liberi, soprattutto quelli lasciati da un Messi che si muove per il campo seguendo la sua visione da essere calcistico superiore. Scaloni è poi aiutato da una rosa di altissimo livello. Per capirlo basta osservare il gol che gli ha permesso di conquistare il suo secondo titolo continentale. Fuori Messi infortunato, sostituito da Nico Gonzalez, fuori Fernandez, Mac Allister e Alvarez e dentro Paredes, Lo Celso e Lautaro, con la rete decisiva arrivata proprio alla fine di una combinazione tra questi ultimi tre.