Signorini attacca la d'Urso: "la tv non è tua!"
Dalle pagine del suo settimanale Alfonso sferra un duro attacco alla regina di Canale 5
Il direttore del settimanale Chi risponde con un editoriale alle affermazioni della conduttrice che, ospite a Verissimo, ha dichiarato che non lascerà mai il suo programma Domenica Live: "Vorrei ricordare alla signora d'Urso che la tv non è di nessuno, che la storia del piccolo schermo è piena di volti che si sono accesi e che si sono spenti nel giro di poco, pochissimo tempo". Dalle pagine del suo settimanale Alfonso Signorini sferra un duro attacco alla regina di Canale 5 Barbara d'Urso. All'origine della querelle l'intervista rilasciata dalla conduttrice napoletana a 'Verissimo', in cui commenta i rumors su conduttori e programmi della prossima stagione tv. "Vorrei rispondere a quegli stolti che 'Arrivo questo, arriva quello', non è vero niente", ha affermato stizzita la d'Urso, "Domenica Live è mia e lo rimarrà per sempre". Una dichiarazione che non è stata affatto gradita dal direttore di 'Chi'. "In quel discorso ci sono due concetti che mi inquietano non poco: 'mia' e 'per sempre'", scrive Signorini nel suo editoriale, "vorrei ricordare che il concetto di proprietà di un programma è quanto di più antidemocratico possa esistere". Un vero e proprio monito basato sull'esperienza personale e professionale: "Nella mia vita ho conosciuto tante persone talmente convinte della loro eternità che hanno sacrificato l'amore dei figli, l'amore di un compagno, il rispetto della propria dignità in nome del successo e che oggi sono cadute nell'oblio. Com'è giusto che sia". "Anch'io un tempo pensavo fosse per sempre", prosegue, "poi una sera la malattia mi è piombata addosso all'improvviso". Per concludere, infine, con una riflessione: "Oggi che, grazie a Dio, ce l'ho fatta, ho capito che il segreto della vita non è credere nel 'per sempre', ma credere nel 'per ora': solo questo ci fa vivere con pienezza quello che abbiamo. Anche quando passi sette giorni su sette in uno studio tv, correndo il rischio di avere seri problemi di connessione con la realtà".