SI EMIGRA SEMPRE DI PIU' - DATI ALLARMANTI PER L'ITALIA
I talenti lasciano l'Italia per nuove prospettive di lavoro
Si emigra sempre di più e i dati a tal proposito sono chiari, anzi a parere di molti esperti sono anche sottostimati. Secondo le rilevazioni dell'Istat, negli ultimi 10 anni, il flusso migratorio è triplicato, nel 2007 erano circa 36mila contro i 115mila del 2016 e sino ad oggi si parla di un aumento esponenziale (aspettando gli ultimi rilevamenti tecnici), ben 285mila trasferimenti. La preoccupazione maggiore è dovuta dall'esodo di tantissimi talenti che una volta migrati non ritornano. Ad esempio nel 2016, complice la Brexit, sono stati 24.788 gli italiani a fare le valigie per il Regno Unito, contro appena 3.363 ingressi dalla Gran Bretagna: un saldo in negativo di oltre 21.400 unità, che si accompagna alle “perdite” a favore di Germania (18.933 nostri emigrati contro 4.616 immigrati, pari a un bilancio di -14.317), Svizzera (11.388 emigrati italiani contro 3.350 ingressi, per un saldo di -8.038) o Francia (10.833 uscite contro 2.083 ingressi, pari a -8.750).
Poi partire «all’avventura» fuori dall’Italia rischia di rivelarsi più conveniente di un trasferimento interno. «L’Italia ha il problema, cronico, di non sapere valorizzare le competenze - dice Ugo Melchionda presidente dell'Idos - Se un giovane deve trasferirsi da Bevenento a Rovigo per essere utilizzato allo stesso modo, tanto vale andare a Londra».
All’estero si fanno anche lavori più umili, solo che si può “mascherarlo” con il fatto di essere lontano da casa e alla ricerca di opportunità - spiega il professore Maurizio Ambrosini - In Paesi come l’Australia ci sono lavori riservati proprio a migranti con basso grado di qualifiche. Che vengono scelti anche da italiani con grado di scolarità più alto».
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