SE LA MULTA ARRIVA IN RITARDO - NESSUNA DECURTAZIONE DEI PUNTI SULLA PATENTE - COSI' HA DECISO LA CASSAZIONE
Se la multa arriva in ritardo la Cassazione riconosce che il proprietario del veicolo possa non ricordare e questo va valutato
Se una multa arriva in ritardo, ossia dopo i tre mesi previsti dalla riforma del 2008, è leggittimo secondo la Cassazione, valutare il reato e la penalità prevista in base al fatto che è passato molto tempo ed il proprietario del mezzo potrebbe avere titubanze su chi guidava quel giorno (nel caso limite, ad esempio, di una famiglia numerosa che usa la stessa macchina).
Questa è una delle ragioni che potrebbe essere valutata positivamente. La Suprema Corte indica il periodo di tempo trascorso tra il momento dell'infrazione e quello della notifica della multa con la richiesta del nominativo. L'ordinanza, depositata dalla Seconda sezione civile, non mette fine alle sanzioni aggiuntive ma riconosce solo il fatto che il proprietario dell'auto possa non ricordare e questo va valutato caso per caso.
Dunque, in questi casi, nessuna decurtazione dei punti della patente se il proprietario del veicolo multato per violazione del Codice della strada comunica di non sapere chi si trovasse alla guida al momento dell'infrazione perché trascorso troppo tempo. Lo ha sentenziato la Cassazione nell'ordinanza 9555. L'importante è che il proprietario collabori con il Comune e si valuterà, caso per caso, se sono validi i motivi per i quali non è in grado di indicare chi fosse alla guida.
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