Palazzo a Milano divorato dalle fiamme: "Effetto camino partito dal 15esimo piano"
Probabile cortocircuito la causa dell'incendio
L'incendio che ha distrutto il grattacielo di via Antonini a Milano si è originato al 15esimo piano, probabilmente per un cortocircuito. Si è quindi verificato quello che viene definito "effetto camino": un'aria tra l'edificio e i pannelli di rivestimento del grattacielo ha fatto correre le fiamme trasformando la "Torre dei Moro" in una torcia. E' quanto hanno accertato al momento investigatori e inquirenti nell'inchiesta.
Un video, girato da un residente della zona e acquisito dagli inquirenti, mostra che il fuoco si è sprigionato al 15esimo piano (da capire ancora se in un appartamento e per quali cause) e poi in poco più di 15 minuti ha divorato l'intero edificio, intaccando soprattutto la struttura esterna di rivestimento costituita da lastre di polistirene e alluminio.
Si è creato un "effetto camino" dovuto allo spazio (pare di una quindicina di centimetri circa) tra i pannelli di rivestimento e l'ossatura principale del grattacielo. L'aria contenuta in quello spazio ha contribuito a far correre le fiamme che hanno trasformato la Torre in una torcia. Gli stessi pannelli di rivestimento, dunque, non hanno retto al fuoco e proprio il fatto che non fossero ignifughi sarà uno dei temi delle indagini.
Ad ogni modo, in Procura viene chiarito che è stata evitata una tragedia grazie anche al fatto che i primi inquilini che si sono accorti dell'incendio, sentendo l'odore del fumo, hanno avvisato gli altri presenti nel palazzo, bussando alle porte. Tempestivo, spiegano i pm, anche l'intervento dei soccorritori. E per fortuna, poi, nel grattacielo, dove abitano sessanta famiglie, erano presenti in totale solo una trentina di persone, perché altre erano ancora fuori per le ferie.
Tra l'altro, nel video sull'origine dell'incendio si vede anche ad un certo punto del fumo bianco che può far presumere che il sistema antincendio si sia attivato, ma non sia riuscito a interrompere il propagarsi del fuoco. Ora il timore, come chiarito dagli inquirenti, è quello di crolli interni della struttura, mentre i tecnici valutano pure la possibilità di tirare giù, per evitare che collassi coinvolgendo altri edifici, l'intero rivestimento esterno, completamente bruciato. Nel frattempo, gli investigatori dovranno depositare nei prossimi giorni una relazione con le prime analisi agli inquirenti, che a quel punto dovrebbero ascoltare a verbale diverse persone, tra cui anche responsabili e progettisti che si sono occupati della costruzione del grattacielo.
Nelle prossime ore la procura aprirà un fascicolo sulla vicenda per l'ipotesi di disastro colposo, anche se altre ipotesi sono al vaglio. Al momento le indagini sono ancora in una fase iniziale e una relazione sul perché l'incendio sia divampato arriverà sul tavolo dei magistrati solo nei prossimi giorni.