Messico devastato, terremoto magnitudo 7.1
Oltre 200 i morti. Gente intrappolata sotto le macerie
Aumenta lo sconforto e le vittime, per ora 217, questo il bilancio del terremoto che ha colpito ieri sera il Messico, dove è stata registrata una scossa di magnitudo 7,1 (scala Richter). Soltanto nella Capitale hanno perso la vita 117 persone, l'altro grave bilancio è nello stato di Morelos con 72 morti e a Puebla, dove si è verificato l'epicentro, con 43 decessi. Ma la United States Geological Survey (Usgs), l'agenzia scientifica del governo Usa per il territorio, ha stimato che i morti potrebbe arrivare a 1.000. Almeno 4 milioni e mezzo di persone sono rimaste senza elettricità. "La priorità in questo momento è continuare a cercare chi è rimasto sotto le macerie e curare i feriti", ha dichiarato il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, in un messaggio trasmesso dalla televisione in cui si esorta la popolazione alla calma. "La popolazione rimanga nelle proprie case se sono al sicuro - ha poi esortato - evitando di intasare le strade dove devono passare i mezzi d'emergenza". "Purtroppo - ha aggiunto il presidente - molte persone hanno perso la vita, compresi bambine e bambini, in scuole ed edifici".
Il dramma della scuola Enrique Robsamen di Coapa, crollata ieri sera, si aggrava. Secondo quanto ha dichiarato Penha Nieto, nell'istituto sono morti almeno 21 bambini e quattro adulti. Le squadre di soccorso sono riuscite a mettere in salvo 11 bambini. Ma il bilancio rischia di aggravarsi ulteriormente: sono ancora da ritrovare 30 minori e quattro adulti. Il presidente si è recato nelle vicinanze della scuola privata di Coapa, che si trova nell'area sud-est di Città del Messico, per verificare i lavori di soccorso.