Mario Draghi e la scuola: recuperare il tempo perduto a giugno
Il futuro governo dovrà «rimodulare il calendario scolastico»
C’è la scuola fra le priorità del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Il futuro governo dovrà «rimodulare il calendario scolastico» dell’anno in corso, per recuperare i «numerosi giorni persi». Questo riferiscono i rappresentanti dei gruppi parlamentari che hanno incontrato Draghi nel secondo giro di consultazioni che si conclude martedì.
L’ex direttore della Banca Centrale Europea ritiene che, con la didattica a distanza, gli studenti abbiano perso tempo utile alla didattica.
Anche la scuola non è mai mancata. Per questo punta a un recupero del tempo perduto e a una migliore organizzazione dell’anno scolastico che verrà.
Secondo quanto riportato dal deputato Alessandro Fusacchia di Centro Democratico-Italiani in Europa «c’è un ragionamento da fare su come organizzare questo recupero di mesi persi. Draghi ha condiviso un primo ragionamento su cose strutturali, che hanno a che fare con il calendario scolastico per prepararsi per tempo a settembre dell’anno prossimo. E c’è un lavoro da fare in questi mesi per riprendere il prima possibile a fare scuola».
L’ipotesi sarebbe quella di un prolungamento del calendario oltre i limiti fissati che va a cozzare con gli esami per gli ultimi anni di medie e superiori nel mese di giugno. «Se si tratta di un prolungamento moderato, lo si può anche prendere in considerazione. È chiaro che non si può pensare di far stare alunni e docenti a scuola tutta l’estate» ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che ha aggiunto che se ne riparlerà quando ci saranno maggiori dettagli.
Già in passato, e anche due mesi fa dalla ministra Azzolina, era stata lanciata l’ipotesi di un allungamento fino a fine giugno delle lezioni. La decisione dei calendari scolastici è però regionale e a questi cambiamenti sono state portate obiezioni dai sindacati, ma anche dalle attività estive del turismo.
Draghi vorrebbe affrontate anche il problema delle cattedre vacanti, da riempire entro il mese di agosto prima dell’inizio dell’anno scolastico. Quest’anno erano almeno 50 mila perché le graduatorie non erano aggiornate, mancavano i professor abilitati e c’erano ritardi nei concorsi.
Fra gli altri temi illustrati da Draghi un piano per il mondo del lavoro e l’occupazione, rapporti con l’Unione europea e l’accelerazione sulla somministrazione dei vaccini, puntando su logistica e produzione.