Stadio Olimpico in lacrime per l'addio di Totti
Tifosi emozionati per un momento che nessuno voleva
Il giro di campo più duro e nello stesso tempo il più emozionante del mondo. A Roma ieri sera è successo qualcosa di indimenticabile perché si può anche vincere poco o niente, ma nella vita certi amori sono eterni. E così sarà per Francesco Totti e la Roma giallorossa, di cui è stato un simbolo per un quarto di secolo che fa sentire tutti più vecchi: all'improvviso, per l'addio di un fuoriclasse, ci si accorge di quanti anni siano passati. "Il tempo ha deciso","spegnere la luce non è facile, adesso ho paura", dice lui emozionato e con un microfono in mano rivolgendosi a 60mila persone che piangono, e proprio questo è il punto: sulla classe e la passione per il calcio di questo idolo perpetuo del popolo romanista ha vinto ciò a cui nessuno può sfuggire, al di là delle scelte tecniche di Spalletti e quelle societarie di Pallotta, entrambi sonoramente fischiati dal pubblico. Non solo lacrime durante il saluto a Francesco ma anche parole che esprimono un'ammirazione profonda come quelle di Rossi, il centrocampista, erede della fascia di capitano: "Ci sono persone che non sono normali, che non hanno una vita normale, una storia normale, Francesco è uno di questi. Lui ha vinto in un'altra maniera, unendo una città che si disunisce per tutto. Dopo 16 anni non lo vedrò più nello spogliatoio. È un amico che non vedrò più".
La Roma ha battuto il Genoa per 3-2 con un gol al 90' di Perotti, e questa prodezza dell'ex di turno ha tolto tutti dall'imbarazzo, altrimenti che festa sarebbe stata senza la Roma direttamente in Champions? A far correre i brividi lungo la schiena ai romanisti c'era stato anche il gol iniziale di Pellegri, un sedicenne-prodigio che aveva appena tre mesi ai tempi dell'ultimo scudetto romanista, nel 2001, e poi quello di Lazovic pochi minuti dopo il 2-1 di De Rossi che quasi aveva fatto venire giù l'Olimpico. La vittoria restituisce alla festa la sua dimensione piu' autentica: da France Football alla sindaca Raggi, dagli amici del Mondiale Pirlo e Cannavaro a campioni come Messi, non e' solo Roma che saluta il simbolo di Roma. La favola di Francesco Totti e la Roma è stata celebrata in ogni Paese d’Europa e del mondo, per un amore senza confini, per un’avventura che da ieri è entrata definitivamente nella storia del calcio.