Guardia del corpo di Messi fuori dalla MLS: troppe risse, stop al "protettore" in campo

“Non mi vogliono in campo”, ha detto il bodyguard franco-tunisino
La Major League Soccer (MLS) ha preso una decisione drastica: Yassine Cheuko, la guardia del corpo personale di Lionel Messi, è stato bandito dal campionato, impedendogli di rimanere a bordo campo durante le partite dell’Inter Miami. La misura è stata adottata dopo una serie di episodi controversi che hanno visto Cheuko protagonista di risse e interventi ritenuti eccessivi.
Il "protettore" troppo zelante
Cheuko, ex militare delle forze speciali americane ed esperto di arti marziali miste, è diventato famoso per la sua presenza costante al fianco di Messi, sia durante le partite di calcio che fuori. Il suo compito era proteggere la "Pulce" da invasioni di campo e da qualsiasi potenziale minaccia. Tuttavia, i suoi interventi, spesso energici e talvolta violenti, hanno attirato l'attenzione della MLS, che ha deciso di intervenire.
Le risse e gli episodi controversi
Tra gli episodi che hanno portato alla sua espulsione, spicca una rissa con membri dello staff del Monterrey, squadra messicana affrontata dall'Inter Miami in Concacaf Champions Cup. Inoltre, Cheuko è stato più volte ripreso mentre interveniva in modo brusco per fermare tifosi che cercavano di avvicinarsi a Messi.
Da luglio 2023 sedici invasioni per raggiungere in campo Messi
Le corse furiose dell’angelo custode di Messi e i suoi placcaggi volanti ai danni dei cacciatori di selfie e di abbracci sono ormai diventati un tratto distintivo delle partite in cui gioca il numero dieci argentino. E questo testimonia l'effettiva esistenza del problema: “Da quando sono arrivato qui a Miami, nel luglio 2023 – ha detto Cheuko – ci sono stati sedici invasori di campo, quindi c'è una questione reale e farmi stare fuori dal campo non lo risolverà”. Ovviamente rispetterà le decisioni prese ai suoi danni, perché ha comunque detto di rispettare quanto stabilito: "Amo la MLS e la Concacaf, rispetto quanto hanno stabilito e farò tutto quello che posso per aiutarle. Non sto dicendo di essere migliore di chiunque altro, ma avevo alle spalle una certa esperienza in Europa e sapevo che negli Stati Uniti certi episodi sarebbero diventati più frequenti”. Il bodyguard rimarrà alle dipendenze di Messi, ma dovrà tenersi a distanza, come tutti gli altri spettatori. Quindi non potrà più invadere il campo per proteggere il suo datore di lavoro dalle invasioni.