Zucchero attacca i talent: "Più badili e meno chitarre"
I discografici fibrillano
Zucchero parla chiaro e senza troppi giri di parole in una recente intervista, non si fa mancare nulla, quanto a dichiarazioni d’effetto che rendono bene il suo pensiero su certi temi cari al mondo della musica e a lui stesso.
L’artista confessa, tra le altre cose, che da giovane voleva essere come Guccini e rivela curiosamente: “Ho un LP intero di canzoni che ho scritto ‘alla Guccini’ e da tempo ho in testa l’idea di fare un disco di cover… chissà, magari, un giorno”. Insomma, aspettiamoci, prima o poi, un inedito Zucchero in stile Guccini.
Parlando, ad esempio, di talent show il cantante dichiara: “Non ce l’ho con i talent show per quello che sono, per l’amor di Dio, ma grazie a loro si è creato ingranaggio strano e vizioso dove non si parla più di musica”.
Sugar Fornaciari va più nello specifico sul problematico rapporto tra musica, web e televisione: “Un musicista ormai deve comunicare e non fare musica. Ormai si riempiono stadi comunicando. Come se contadino si occupasse di ricamo e uncinetto anche se per certi musicisti sarebbe meglio andare a lavorare nei campi. Troppa gente crede di essere musicista, io gli darei solo una vanga”.
E poi esplode dicendo: “Per loro ho pensato a un motto: ‘Più badili e meno chitarre’”, insomma Zucchero pensa proprio che ci siano personaggi che sanno ben comunicare nel mondo della musica ma che, in sostanza, di buona musica ne facciano molto poca. E così ecco il riferimento alle multinazionali della musica: “Bisognerebbe tornare a piccole etichette indipendenti, che sappiano scovare i veri talenti”.