Boom del vinile, vende più del Cd: non succedeva dagli anni '80
L'altra faccia della medaglia è lo streaming in aumento
La Recording Industry Association of America (RIAA) ha pubblicato un rapporto sul bilancio dell'industria della musica relativo al mercato statunitense. Nonostante molte delle indicazioni fossero ampiamente attese, ci sono anche alcune piccole sorprese: per la prima volta dagli anni '80, infatti, le vendite di musica su vinile hanno superato quelle del CD.
Le vendite di musica su supporto fisico sono però in calo del 23% rispetto allo scorso anno, con un valore complessivo di 376 milioni di dollari. Uno scenario, come dicevamo, atteso che vede in particolare per l'anno in corso non solo il continuo e progressivo passaggio verso la musica "liquida" e in streaming, ma anche l'incidenza dei problemi sollevati dalla diffusione della pandemia COVID-19: pubblico che non visita negozi di musica, artisti che hanno annullato i propri tour e, in generale, una parte di pubblico che avendo perso il lavoro non ha la possibilità di destinare risorse all'intrattenimento.
L'altra faccia della medaglia è, appunto, lo streaming in aumento. Spotify vede infatti 12 milioni di nuovi abbonati premium nei primi sei mesi dell'anno, per un complessivo globale di 138 milioni di utenti. Più in generale gli abbonati a servizi di streaming a pagamento negli USA sono aumentati del 24% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, arrivando a 72 milioni. Mentre 12% è la crescita anno su anno del fatturato generato dai servizi di streaming musicale, per un totale di 4,8 miliardi di dollari.
Le vendite di album in vinile sono aumentate del 4% rispetto alla prima metà del 2019, andando a costituire il 62% del fatturato proveniente dalla vendita di musica su supporti fisici. Nonostante questo primato, però, attualmente il vinile rappresenta solamente il 4% delle entrate complessive generate dalla vendita di musica.