Tupac Shakur, 20 anni fa moriva uno dei rapper migliori di tutti i tempi
La stella ha brillato fino l'età di 25 anni
Due auto, un semaforo, 13 colpi di pistola, una star dell'hip hop, la star dell'hip hop, morta in un letto d'ospedale dopo sei giorni di coma. E nemmeno un colpevole.
Sono passati 20 anni da quel 13 settembre 1996, giorno della morte di Tupac Amaru Shakur, quasi universalmente riconosciuto come il rapper migliore di tutti i tempi, e le certezze sono sempre meno. Il passare degli anni non ha dissipato i dubbi, e le morti di sospetti e testimoni oculari non hanno fatto che gettare ulteriore fumo su un cold case tra i più celebri della storia della musica.
D'altra parte la polizia di Los Angeles non ha mai fatto troppo per scoprire cosa fosse accaduto a Las Vegas la notte del 7 settembre 1996, quando l'auto su cui viaggiavano Tupac e il suo discografico Suge Knight fu affiancata da una Cadillac bianca poco dopo l'incontro vinto da Mike Tyson contro Bruce Sheldon, e dal finestrino partirono 13 colpi, quattro dei quali raggiunsero Tupac: uno al bacino, uno alla coscia, uno alla mano destra, uno – fatale – al petto.
Yafeu Fula, cugino di Tupac e suo compagno di crew negli Outlaws col nome di Yaki Kaddafi, disse di aver visto tutto, ma non fu mai interrogato. Due mesi dopo fu ucciso anche lui. Così come, nel 1998, fu ucciso Orlando Anderson, unico sospetto ufficiale in 20 anni di indagini. Poi il caso è andato in archivio. Ma sulla morte di Tupac Shakur esistono almeno sette teorie.