Prince, chiusa l'autopsia, si attendono i risultati
Secondo il cognato, l'artista non dormiva da sei giorni prima della morte
"Sono stato con lui lo scorso weekend. Aveva lavorato per 154 ore di fila. Era un buon cognato". Sono le parole di Maurice Phillips, marito della sorella di Prince Tyka Nelson, pronunciate nel corso del funerale privato e riportate dalla stampa Usa. Sei giorni senza dormire dunque per la star scomparsa nei giorni scorsi e non è l'unica testimonianza emersa.Secondo Max Timander, che lavora nel negozio di dischi Electric Fetus di
Minneapolis, Prince era passato da lui qualche giorno prima di morire ed appariva particolarmente pallido e debole. "Tutti quelli con cui ho parlato dicevano che non era in forma come al solito", ha aggiunto. Intanto, Denny Laufenburger, sindaco di Chanhassen, città dove sorge la dimora di Prince, Paisley Park, ha fatto sapere che si sta valutando una commemorazione del cantante per i primi di maggio nella chiesa locale. "E' ovvio che amici e parenti sarebbero d'accordo", ha aggiunto.
Ne frattempo cresce l'attesa dell'esito ufficiale dell'autopsia di sabato e degli esami tossicologci, che potrebbero richiedere settimane, gli investigatori, dopo aver scartato le ipotesi di un suicidio o di un omicidio, cercano di ricostruire la 'storia medica' di Prince, compreso il malore in volo che aveva costretto il suo Falcon ad un atterraggio di emergenza, una settimana prima del decesso. Il suo staff aveva sostenuto che si trattava di influenza ma chi indaga vuole verificare anche con l'ospedale di Moline, dove rimase ricoverato solo per poche ore. Al setaccio anche le ricette farmaceutiche usate dal musicista, ma gli inquirenti non hanno voluto commentare nessuna delle indiscrezioni sull'assunzione di farmaci oppiacei anti dolorifici ne' l'ipotesi di una overdose. Appare chiaro tuttavia che la pista seguita per ora e' questa. Difficile pensare, pur se non da escludere, ad un malore, anche sulla base delle testimonianze raccolte per ricostruire le ultime ore dell'artista, che sembra aver fatto la vita di tutti i giorni ed essere apparso come al solito alla gente che frequentava. Come ha riferito Bob Fuchs, che lo aveva visto sabato scorso entrare nel suo negozio di musica Electric Fetus a Minneapolis - un negozio che frequentava da 30 anni - e comprare una mezza dozzina di cd. O come hanno riferito gli amici che lo hanno accompagnato a casa mercoledì sera, la vigilia della sua morte. Ora attorno alla sua villa c'è un pellegrinaggio incessante di fan con fiori e palloncini viola. Ma in tutto il paese è un fiorire di omaggi al genio di Prince. I suoi ammiratori gli hanno organizzato via Facebook dei funerali jazz lunedì a New Orleans. I partecipanti vestiranno di viola - colore distintivo dell'artista, dopo il suo capolavoro 'Purple rain' - e ci saranno bande in Marcia, mentre al tramonto verranno liberate colombe bianche nello storico quartiere di Tremé, luogo di nascita della musica jazz di New Orleans. Ventidue anni dopo la sua uscita, invece, tornerà nei cinema 'Purple rain', il cult film con Prince, che ne curò anche la colonna sonora: lo ha annunciato la catena di movie theater 'Amc Theatres', che lo proporrà in 87 delle sue sale da oggi a giovedì.