Depeche Mode, il ritorno dopo quattro anni con "Spirit"
Il quattordicesimo album in uscita il 17 marzo
Depeche Mode tornano dopo quattro anni con una vitalità straordinaria, concentrata nel nuovo lavoro discografico intitolato "Spirit". La legendaria band è in giro da 37 anni, hanno venduto oltre cento milioni di copie dei loro dischi, consolidato un genere musicale, riempito stadi e bollettini medici (per stravizi e malattie) e quindi potrebbero vivere di rendita come fanno molte superstar di lungo corso: un disco ogni tanto per gradire e poi lunghi tour con incassi da decine di milioni di euro.
Il nuovo disco, che uscirà il 17 marzo per la Columbia, si intitola Spirit e non sembra quello di una band consumata che macina primi posti in classifica quasi per prassi doverosa. Anzi, a giudicare dal primo singolo Where's the revolution, pubblicato a inizio mese, i Depeche Mode di Martin Gore, Andy Fletcher e Dave Gahan hanno conservato il loro Dna sonoro, quello che li ha resi immediatamente riconoscibili a chiunque. Il nuovo album contiene dodici brani che sembrano voler consolare l'umanità, stimolando la coscienza mondiale ad un risveglio, un non arrendersi, uscendo dalle macerie.
Un disco forse poco radiofonico ma sicuramente adatto a soddisfare un pubblico che nel disco non cerca più la novità a tutti i costi ma lo stimolo per partecipare ai concerti oceanici ai quali i Depeche Mode hanno ormai preso gusto (saranno all'Olimpico di Roma il 25 giugno, poi a San Siro il 27 e al Dall'Ara di Bologna il 29). Nel frattempo, chissà, potrebbe uscire il video di un loro concerto molto special tenuto nel parco High Line di New York: un tributo a David Bowie (amico di Gahan) con zero pubblico e molta intensità. Un'altra conferma che esistano ancora band ultramiliardarie capaci di suonare per passione senza chiedersi troppi perché.