Cibo a domicilio, in Italia vale quasi 2 miliardi
Il food delivery raggiunge ormai il 71% della popolazione italiana
Finalmente è arrivato il momento di tornare a casa, si lascia fuori il lavoro e per molti scatta anche il pensiero di godersi momenti di meritato relax anche lontano dai fornelli. Alziamo il telefono o tramite app ordiniamo delizie che riscaldano il cuore e il palato. Ci affidiamo alla consegna di cibo e piatti pronti a domicilio (food delivery), un settore che muove un mercato che vale oggi 1,8 miliardi di euro e questo tipo di servizio raggiunge ormai il 71% della popolazione italiana. La pandemia ha contribuito alla crescita esponenziale di questo fenomeno (+20% di valore tra 2020 e 2021). Lo sviluppo delle piattaforme digitali ha permesso al settore dell’e-commerce alimentare di crescere esponenzialmente tra il 2010 e oggi: mediamente del 39% all’anno.
Dall'indagine emerge anche che le scelte e le abitudini mutano anche grazie agli strumenti tecnologici che si utilizzano: oggi 8 consumatori su 10 sono raggiunti dai social network, il 60% manifesta un forte interesse per la cucina e il 31% naviga sui social con l'intenzione di scoprire nuovi prodotti da acquistare. Grazie alla tecnologia e allo sviluppo del food delivery, oggi anche in Italia, sono accessibili nuovi concetti di ristorazione come le Dark Kitchen (cucine specializzate solo nella consegna a domicilio), o le Ghost Kitchen (un laboratorio che lavora per più marchi dedicati alle consegne), le Social Kitchen dove organizzare eventi con la cucina come filo conduttore o ancora le Shared commercial Kitchen, spazi per cucine commerciali in condivisione che ottimizzano così i costi di gestione.
Secondo uno studio la popolazione che ama mangiare a casa desidera farlo bene, sperimentando piatti e gusti. Il cibo che ordiniamo più spesso è… la pizza, ovviamente! Seguono a ruota gli hamburger, il cibo giapponese, il cinese, il cibo nostrano, panini e piadine, il cibo indiano, il pollo, il greco e infine a chiudere la top ten troviamo dolci e gelati.
Chi ordina cibo a domicilio?
Impiegati (40%) e studenti (34%) ordinano con più frequenza, seguiti dai liberi professionisti (14%), i più curiosi ma anche i più spendaccioni, con una media di 700 euro l’anno; seguono l’impiegato con 647 euro di spesa e lo studente con 378 euro.