• Leclerc e Hamilton a Milano: Piazza Castello si tinge di rosso Ferrari

    Il capoluogo lombardo si prepara ad accogliere un evento dedicato agli appassionati del Cavallino Rosso

  • Zoe Saldaña ha vinto la statuetta come miglior attrice non protagonista

  • E' morta Eleonora Giorgi dopo una lunga malattia

    L'attrice a dicembre del 2023 aveva annunciato di avere un tumore al pancreas

  • Mistero su Gene Hackman trovato morto in casa con la moglie e il loro cane

    Secondo quanto dichiarato dallo sceriffo della contea, non c'erano segni evidenti che riportassero a un atto criminale

Whatsapp sotto attacco, attenti all'ultimo virus!

Lunedì, 19 Dicembre 2016. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Whatsapp sotto attacco, attenti all'ultimo virus!

Pericolo d'infettare il dispositivo 

“Non aprite le email, e soprattutto gli allegati, inviati da mittenti il cui nick è Whatsapp ma il cui indirizzo reale, in realtà, risale a soggetti tutt’altro che riconducibili alla nota applicazione. Si tratta di materiale contenente virus informatici”, scrive la polizia di Stato sul suo profilo Facebook ‘Una vita da social’.

“Da oltre un anno è consolidata la mania dei messaggi #Whatsapp vocali che si sono aggiunti ai tradizionali messaggi di chat – si legge nel post – Gli utenti iscritti all’app di messaggistica più popolare del momento possono inviare un file audio al destinatario, in modo da evitare di digitare sulle tastiere degli smartphone lunghe conversazioni, a volte complicate da gestire quando si hanno le mani impegnate in altre attività”.

“Ma c’è un trucco, e potenziale pericolo, e consiste nel virus annidato nell’allegato che, se aperto, infetta il computer – avverte la polizia – Il più delle volte ciò consente al pirata informatico di controllare la macchina colpita dall’infezione (è il caso dei cosiddetti trojan), riuscendo a verificare, anche a distanza, le combinazioni di tasti digitati sulla tastiera. Con tutti i conseguenti illeciti vantaggi: si pensi alle credenziali di accesso del conto corrente online alle più ‘innocue’ (si fa per dire) credenziali di accesso all’email, al profilo Facebook, ai dati personali dell’utente”.