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Torna l'ora solare, quando spostare le lancette e quanto peserà sul risparmio: il conto dei rincari

Venerdì, 28 Ottobre 2022. Nelle categorie Primo Piano, Eventi, Notizie

Torna l'ora solare, quando spostare le lancette e quanto peserà sul risparmio: il conto dei rincari

Dormiremo un’ora in più, ma sarà buio con sessanta minuti di anticipo

Tra la notte di sabato 29 e domenica 30 ottobre, quando scoccano le ore 3, si torna all’ora solare: le lancette dell’orologio devono dunque essere spostate indietro di un’ora, quindi alle 3 saranno le 2 di notte. Si dorme insomma di più, ma si perderà quasi un’ora di luce. Non proprio una buona cosa in un momento in cui l’allarme per i rincari energetici è decisamente forte. Il gioco insomma vale ancora la candela? Secondo i calcoli di Terna fatti a marzo (ovvero prima dell’impennata dei prezzi) i 7 mesi del 2022 in cui sarebbe rimasta in vigore l’ora legale dovevano portare a un risparmio di 420 milioni i kilowattora di energia elettrica risparmiati, l’equivalente al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. Senza contare poi le 200 mila tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera. Il risparmio stimato in oltre 190 milioni di euro. Ma se allarghiamo lo sguardo al periodo 2002-2021, Terna ha calcolato che il risparmio per i cittadini è stato di oltre 1,8 miliardi di euro.
Il dibattito sull'opportunità di mantenere il sistema attuale, che prevede sette mesi di ora legale e cinque di ora solare, è cominciato in Europa nel 2018, anno in cui il Parlamento europeo si è pronunciato, con l'84% dei voti, a favore dell'abolizione dell'ora legale; la decisione finale è stata però demandata ai singoli Stati membri. Al momento nessuno, compreso il nostro Paese, si è pronunciato in modo definitivo. Contrarie al mantenimento dell'ora legale per tutto il corso dell’anno sono le nazioni dell'Europa del Nord, le quali in virtù della loro posizione geografica vicina al Circolo Polare Artico godono per natura di estati dalle giornate lunghissime. Favorevoli invece a sfruttare un'ora di luce in più nei mesi estivi sono invece i Paesi dell'Europa meridionale, tra cui l'Italia.mentre la Francia sembra propensa a mantenere l'ora legale tutto l'anno, il nostro Paese vorrebbe mantenere la situazione attuale, con l'alternanza di ora estiva e ora invernale.

Il cambio dell’ora è stato introdotto in Italia nel 1916 come misura di guerra, rimasta in vigore per i quattro anni successivi. L'alternanza tra ora legale e solare è stata applicata in modo discontinuo fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale; ed è stata poi accantonata nel 1948. Nel 1965, però, il cambio di orario è stato reintrodotto ed è diventato legge. L'ora legale, applicata per la prima volta nel 1966, durava solo quattro mesi, dall'ultima domenica di maggio all'ultima domenica di settembre; la durata è stata poi estesa a sei mesi nel 1980, e ancora nel 1996 con un ulteriore prolungamento di un mese, in concerto con il resto dell'Europa: da quel momento tutti i Paesi dell'Unione Europea, più la Svizzera e i paesi dell'Est Europa, adottano lo stesso calendario per l'ora legale, estesa dall'ultima domenica di marzo all'ultima domenica di ottobre. Quest'anno, dunque porteremo indietro le lancette dell'orologio nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre mentre l'ora legale tornerà tra il 25 e il 26 marzo 2023.