Dopo la doppia vittoria dell’Italia in Coppa Davis, il 2025 sarà un anno di cambiamento
Studenti scendono ancora in piazza: "Non si può morire di scuola"
A Napoli i ragazzi si versano addosso vernice rossa: "E' il nostro sangue"
"Non si può morire di scuola": è la frase scritta su uno degli striscioni che a Milano aprono il corteo degli studenti in ricordo di Giuseppe e Lorenzo, morti durante l'alternanza scuola-lavoro. I liceali milanesi si sono dati appuntamento in piazza Cairoli per poi partire in corteo "contro questo modello di scuola". Prima di partire, i ragazzi hanno srotolato uno striscione sulla statua al centro della piazza chiedendo di abolire l'alternanza scuola-lavoro spiegando che "è solo sfruttamento". Oltre 40 le città coinvolte nelle proteste.
Dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci, il 16enne vittima di un incidente stradale durante uno stage vicino Ancona, non solo a Milano, ma in oltre 40 città in tutta Italia, gli studenti delle superiori sono tornati in piazza per manifestare contro "lo sfruttamento in alternanza scuola-lavoro" e la "repressione" delle forze dell'ordine.
Si tratta della terza giornata di mobilitazione nazionale in poche settimane, dopo quella del 28 gennaio indetta per la morte di Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni schiacciato da una trave d'acciaio durante il percorso di alternanza scuola-lavoro in un'azienda in provincia di Udine, e del 4 febbraio contro le nuove modalità del prossimo esame di Maturità.
Gli studenti chiedono le dimissioni del ministro dell'Istruzione Bianchi e del ministro dell'Interno Lamorgese, quest'ultima ritenuta responsabile degli scontri a Torino nel corteo di fine gennaio.