Dopo la doppia vittoria dell’Italia in Coppa Davis, il 2025 sarà un anno di cambiamento
Stefano Tacconi colpito da aneurisma, le condizioni dell'ex portire di Juve e Nazionale
La stazionarietà delle ultime ore regala un velo di speranza
Stefano Tacconi resta in condizioni gravi, ma la stazionarietà delle ultime ore regala un velo di speranza ai medici dell'ospedale di Alessandria, dove l'ex portiere della Juventus è ricoverato dal pomeriggio di sabato 23 aprile a seguito di una emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma.
Aveva partecipato a un evento benefico e si stava muovendo verso altri appuntamenti quando è stato colpito da un fortissimo mal di testa che lo ha costretto alla corsa in ospedale di Asti, fino al trasferimento al reparto di neurochirurgia di Alessandria.
Stefano Tacconi non è uno che molla facilmente. Non lo ha mai fatto e ora arrivano i primi timidi, incoraggianti, segnali. "In questo momento è stabile, ma in coma farmacologico. Ha fatto una TAC lunedì pomeriggio e non ci sono particolari problemi. L’emorragia di sabato è stata fermata, ora dobbiamo attendere la ripresa. Ci sono i primi segnali che sono incoraggianti, papà muove un po’ gli occhi e gli arti, ma serve tempo". A rivelarlo è il figlio Andrea.
"Giorno dopo giorno ci sono piccoli miglioramenti - scrive in una story su Instagram il figlio - , anche se i medici hanno detto che questi sono i giorni più delicati. Continuiamo ad essere uniti, per lui".
Diffuso anche un nuovo bollettino dell'ospedale, con le parole di Andrea Barbanera, direttore della Struttura di Neurochirurgia e di Fabrizio Racca, direttore della Terapia Intensiva: "La situazione è ancora stazionaria. Tacconi è farmacologicamente sedato, ma ha dato qualche segno di gesto finalistico. Il percorso sarà ancora lungo e i prossimi giorni saranno determinanti per capire l'andamento della situazione". E ancora: "Sicuramente il fattore tempo è stato fondamentale: aver riconosciuto il problema e aver centralizzato le cure, trasferendo il paziente in un ospedale hub, ha fatto la differenza per un intervento precoce al fine di evitare una seconda emorragia che sarebbe potuta essere fatale. Ora dobbiamo dare tempo a Tacconi di combattere, grazie alle cure che sta ricevendo in Terapia Intensiva, e affrontare con forza i prossimi giorni".
Nonostante i primi segnali di ripresa, la battaglia è ancora lunga.