La cantante ha raccontato in un'intervista la reazione alla diagnosi di cancro al seno e come ha affrontato questo momento
Speranza Coronavirus: "Isolato il virus allo Spallanzani"
Sarà messo a disposizione di tutta la comunità internazionale
Aver isolato il coronavirus per primi in Europa, è motivo d'orgoglio per l'intero mondo della ricerca e della sanità italiana. Questo piccolo miracolo è stato possibile grazie a tre ricercatrici italiane, le protagoniste dell'impresa dell'istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, riuscito a isolare il nuovo coronavirus, passo fondamentale per sviluppare terapie e possibile vaccino.
A capo del Laboratorio di Virologia dello Spallanzani c'è la dottoressa Maria Rosaria Capobianchi: 67enne nata a Procida, laureata in scienze biologiche e specializzata in microbiologia, dal 2000 lavora allo Spallanzani e ha dato un contributo fondamentale nell'allestimento e coordinamento della risposta di laboratorio alle emergenze infettivologiche in ambito nazionale, nel contesto del riconoscimento dell'istituto quale centro di riferimento nazionale. Mentre è una giovane ricercatrice Francesca Colavita, da 4 anni al lavoro nel laboratorio dopo diverse missioni in Sierra Leone per fronteggiare l'emergenza Ebola. E poi Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti ("detta 'mani d'oro', ha raccontato il direttore dell'Istituto Giuseppe Ippolito), classe 1963, specializzata in microbiologia e virologia. A loro si aggiungono Fabrizio Carletti, esperto nel disegno dei nuovi test molecolari, e Antonino Di Caro che si occupa dei collegamenti sanitari internazionali.
Per quel che riguarda il vaccino contro il coronavirus "non è dietro l'angolo. Ci vorranno sicuramente più di sei mesi". Lo ha detto la virologa italiana Ilaria Capua, che ora dirige lo One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, intervenendo in collegamento a 'In mezz'ora in piu'' su Raitre. "A oggi - ha ricordato Capua - non c'è né cura né vaccino, ma sono stati fatti studi su altri virus molto simili a questo, tra cui il coronavirus della Sars, abbiamo del materiale di partenza per cercare delle soluzioni terapeutiche e per mettere insieme lo sviluppo di un vaccino, che non è dietro l'angolo".