Dopo la doppia vittoria dell’Italia in Coppa Davis, il 2025 sarà un anno di cambiamento
Mario Biondi in tour conquista il cuore dell'Auditorium Parco della Musica
L’artista dall’inconfondibile voce, si è esibito in concerto domenica 15 maggio a Roma
«Il palco è sempre una sfida imprevedibile. Siamo partiti dalla Sicilia e ora Roma, una città che sa divertirsi e spero possa farlo in questo spazio di libertà ritrovata». Mario Biondi, l’artista dall’inconfondibile voce, si è esibito in concerto domenica 15 maggio all’Auditorium Parco della Musica nella sala Santa Cecilia.
Accompagnato da una band di otto elementi, il cantante ha presentato i suoi brani più celebri e quelli contenuti nel nuovo album "Romantic", un progetto dedicato interamente all'amore in tutte le sue forme, che si rifà al groove degli anni 70.
Un ritorno in grande stile per il crooner catanese dalle molteplici anime musicali. «Speravo di non far sposare questo progetto con un periodo di guerra. Credo che una visione romantica della vita sia salvifica. Ha radici profonde che mi hanno aiutato, mostrandomi il lato migliore delle cose. In fondo sono un folle sognatore, a volte in modo quasi utopistico», esordisce. In scaletta brani cult, inediti e rivisitazioni con il jazz che sposa il soul. Tra questi spiccano Take It As It Comes, la versione inglese di Prendila così di Battisti e Ricuordate in duetto con Lina Sastri. «Puntiamo sulle atmosfere romantiche, non troppo sdolcinate. Un mix di sonorità e ritmo. Pezzi che mi hanno colpito e coinvolto. Sono cresciuto con i Pink Floyd e il rock. Ho amato visceralmente James Brown al quale ho sempre invidiato le spaccate esibite fino a settanta anni. Per me, due metri su 120 kg, sarebbe troppo impegnativo».
Tanti anni di gavetta. Dalle prime esibizioni nelle piazze, a 13 anni, alle navi da crociera fino ai chilometri macinati in macchina. Mario Biondi continua a coinvolgere il pubblico con il suo sound e un timbro vocale caldo e suadente, come dice lui stesso: “Io, gigante terrone al Nord, non sfoggio i muscoli ma la mia voce”.