Star britanniche sul piede di guerra per l'uso indiscriminato dell'Intelligenza Artificiale nella musica
Da Elton John a Paul McCartney diversi artisti inglesi contro AI nell'album "muto"
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Pubblicato "Is This What We Want?" come protesta di mille artisti per fermare la proposta dei Labour
Mentre negli USA il copyright office si è espresso chiaramente affermando che le opere create interamente da intelligenza artificiale non possono essere protette da copyright, nel Regno Unito il mondo della musica si è unito in una protesta senza precedenti contro l’uso indiscriminato dell’AI nelle creazioni artistiche.
Artisti di fama mondiale come Paul McCartney, Elton John, Kate Bush, Sting ed Annie Lennox, hanno lanciato un album silenzioso intitolato Is This What We Want? (È questo che vogliamo?), per manifestare il dissenso verso una proposta del governo laburista guidato da Keir Starmer. Questa proposta permetterebbe alle aziende di AI di utilizzare liberamente opere protette da copyright senza il consenso preventivo degli autori, a meno che questi non esprimano esplicitamente il loro rifiuto.
L’iniziativa è stata accompagnata da un appello pubblicato sul Times, firmato da oltre mille artisti, tra cui Sting, Damon Albarn, Ed Sheeran, Dua Lipa e gli scrittori Kazuo Ishiguro, Michael Morpurgo ed Helen Fielding.
Nel documento si sottolinea come il silenzio dell’album rappresenti simbolicamente l’impatto devastante che la riforma del copyright potrebbe avere sulla creatività degli artisti britannici.
Ed Newton-Rex, musicista e organizzatore dell’iniziativa, ha dichiarato: “La proposta del governo consegnerebbe il lavoro di una vita svolto dai nostri musicisti alle società di intelligenza artificiale, gratuitamente“.
Già il mese scorso, Paul McCartney, leggendario membro dei Beatles, aveva espresso preoccupazione in un’intervista riguardo ai diritti d’autore minacciati da un uso incontrollato dell’IA. Pur avendo utilizzato la tecnologia per completare l’inedito dei Beatles Now and Then nel 2023, McCartney ha criticato l’approccio del governo, ritenuto troppo favorevole alle aziende tecnologiche a discapito degli artisti.
Questa mobilitazione evidenzia la crescente tensione tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti, sollevando interrogativi sul futuro della musica nell’era digitale.