Dopo la doppia vittoria dell’Italia in Coppa Davis, il 2025 sarà un anno di cambiamento
Australia blocca di nuovo il visto a Novak Djokovic: rischia un bando di tre anni
Alle 22 italiane sarà sentito dai funzionari dell’immigrazione
Per la seconda volta il Governo australiano ha annullato il visto di Novak Djokovic, secondo il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke la decisione è stata presa “per motivi di salute e ordine pubblico, in quanto era nell’interesse della popolazione farlo”. E’ in corso l’udienza del circuito federale e tribunale della famiglia davanti al giudice Anthony Kelly, lo stesso che aveva cancellato il primo annullamento del visto. I legali di Djokovic hanno definito “palesemente irrazionale” la condotta che ha portato il ministro dell’Immigrazione australiano, Alex Hawke ad annullare il visto a Djokovic, e chiedono che la decisione del Governo sia cancellata e che Nole non sia espulso. L’avvocato Nick Wood ha spiegato che evocare “il pericolo di favorire sentimenti No vax” qualora il 34enne serbo resti nel Paese è “in netto contrasto” con le motivazioni addotte dall’ufficio immigrazione che aveva parlato solo del rischio di contagio visto che il tennista non è vaccinato. Per l’avvocato lo stesso ministro ha riconosciuto che “Djokovic ha rispettato la legge, pone solo un rischio trascurabile per gli altri e ha motivazioni mediche per non essere vaccinato ed è una persona di alta statura morale”.
I legali del ministero dell’Immigrazione australiano hanno acconsentito a non espellere Djokovic dal Paese fino a quando l’esame del ricorso del tennista non sarà finito. Nessuna misura detentiva sarà inoltre applicata al giocatore fino al colloquio, previsto per domani alle 8 (le 22 in Italia), con i funzionari dell’immigrazione. Domenica l’udienza finale davanti alla Corte Federale, con Djokovic che sarà scortato da due ufficiali.