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Addio Angela Lansbury. La "Signora in giallo" lascia un'intervista da pubblicare dopo la morte
L'attrice britannica aveva 96 anni
Nel 2010 Angela Lansbury rilasciò un’intervista video al «New York Times», a patto che fosse pubblicata solo dopo la sua scomparsa. E ora che l’attrice britannica, nota al grande pubblico soprattutto come Jessica Fletcher del telefilm «La signora in giallo», è scomparsa all’età di 96 anni, il quotidiano americano ha pubblicato online il filmato postumo, un documento prezioso per ascoltare dalle sue parole tanti aneddoti sulla sua vita e la sua carriera.
«Posso dirlo in tutta onestà, ero davvero una brava attrice, ero per prima cosa un’attrice e non un bel visetto — esordisce Lansbury nel video —. Sono stata soprattutto una caratterista, ma il ruolo in cui non sono stata una caratterista è stato proprio quello di Jessica Fletcher. Jessica Fletcher era probabilmente la cosa più vicina alla donna che sarei potuta essere se non fossi diventata un’attrice».
Il racconto ripercorre i suoi esordi al cinema, quando era ancora minorenne con il film «Gaslight» del 1944: «Non sapevo proprio quel che facevo. Se riguardo quel film ora mi chiedo “come diavolo facevi ad avere l’esperienza?” Non avevo mai avuto un fidanzato, non sapevo nulla, avevo solo 17 anni. E vedi questa ragazza che si comporta come se la sapesse lunga, diciamo che sapevo recitare come se sapessi tutto».
Lansbury parla anche dei suoi amori, a partire dal prematuro primo matrimonio con l’attore Richard Cromwell, durato appena un anno a causa del coming out di lui: «Non sarebbe mai dovuto succedere, lui aveva provato a crederci, ma non era possibile perché era un uomo gay e quindi se ne andò. Per me fu uno shock terribile, come se la mia vita fosse finita». Poi conobbe Peter Shaw «durante un appuntamento al buio», compagno di una vita, da cui ebbe due figli che finirono nella spirale della droga: «Non sapevamo che cosa fare», racconta, spiegando che lei e il marito scelsero di portarli in Irlanda, ripartendo da zero.
L’attrice non nasconde l’amarezza per l’Oscar mancato con il suo ruolo in «The Manchurian Candidate», «una notte che non vorrei rivivere», e poi arriva al debutto in «La signora in giallo», ruolo che la fa entrare in tutte le case. Conferma di non aver voluto che il suo personaggio si innamorasse: «Sì, mi sono rifiutata. Ero convinta che se fosse entrata in un meccanismo del genere avrei subito distrutto il fascino di Jessica. Non era una che flirtava, non fraintendetemi, ma volevo che si sentisse che purtroppo le circostanze non permettevano che accadesse».