Dopo la doppia vittoria dell’Italia in Coppa Davis, il 2025 sarà un anno di cambiamento
Addio al ristorante extra-lusso convenzionato a Palazzo Chigi: da oggi diventa una tavola calda a carico dei senatori
I fasti dell'antico e forse più esclusivo ristorante di Roma sono morti e sepolti, per sempre. I senatori non si troveranno più sul menù il filetto a 5 euro, come fino all'agosto del 2011, e neppure a 25, il prezzo a cui venne d'un colpo portato alla riapertura autunnale dopo la ventata di "moralizzazione" che investì anche la gastro-politica del Palazzo e che a causa del balzo dei prezzi ebbe come risultato la desertificazione della grande sala da pranzo.
Sala che aveva visto affezionati avventori, tra gli altri, Sandro Pertini, Giovanni Spadolini, Eugenio Montale e Giulio Andreotti. Da oggi, infatti, quello che era il ristorante di palazzo Madama riservato a senatori e deputati e a un manipolo di happy-few, riapre, dopo diversi mesi di chiusura, ma nelle vesti di un normale self-service o di una modesta tavola calda senza camerieri ai tavoli.
Alcuni vantaggi sono evidenti: i senatori che si erano lamentati di non avere più un luogo dove consumare un pasto veloce tra una seduta d'Aula e una convocazione di Commissione, ora potranno farlo all'interno del Palazzo, al prezzo di una normale mensa e a totale carico loro. Cioè, non ci sarà più l'integrazione a carico del Senato, già abolita al momento dei rincari di cui si diceva, ma che ai tempi del bengodi raggiungeva i 30-40 euro a pasto. Alcuni potranno essere vinti dalla nostalgia per gli arredi di un tempo o per la pregiata posateria che spingeva qualche avventore a farsene una piccola collezione a casa.(Messaggero)