Penelope Cruz apre Venezia 78 con Madres Paralelas di Almodovar: "Stavolta il ruolo più difficile"
Lavorare con Pedro: "Ogni volta è un regalo, la partenza per un viaggio intenso e avvincente"
"Avevo 16 anni quando decisi di fare l'attrice e fu dopo aver visto Legami!, sperando un giorno di lavorare per Almodovar": quella tra Penelope Cruz e il regista spagnolo è una lunga storia di cinema, amore, passione, rispetto. Sette film insieme ma per Madres Paralelas quella madre imperfetta, complicata "è forse il personaggio più difficile che abbia mai interpretato".
La Cruz parla di Pedro con complicità e, si percepisce bene, anche con venerazione. "Ogni volta è un regalo, la partenza per un viaggio intenso e avvincente. Quando mi propone una parte ogni volta penso: 'quest'uomo ha scritto un'altra meraviglia. Inutile dire che la sua è la telefonata più attesa". Penelope, confessa Almodovar, "è la prima a cui penso quando scrivo un personaggio femminile della sua età. E so che lei aspetta e spera che in ogni mio film ci sia un ruolo per lei. Non c'è bisogno che mi faccia pressioni, mi bombardi di telefonate, lei sa che penso a lei". Carne trémula, Tutto su mia madre, Volver - Tornare, Gli abbracci spezzati, Gli amanti passeggeri, Dolor y gloria e adesso Madres paralelas: questa la filmografia insieme "ma c'è sempre stata una grande sintonia sin dal primo personaggio, ci siamo subito capiti. E anche quando è un lavoro duro, come questo, in fondo è una passeggiata perché lui non ti fa sentire sola, è la mia sicurezza - dice adorante - Pedro è totalmente al servizio del suo film, sul set è concentratissimo, non lo vedi fare altro, neanche prendere una telefonata e poi la preparazione, mesi di prove, di recitazione della sceneggiatura, di spiegazioni, dedizione reciproca, costruisce ogni film come un artigiano e lo cura nei minimi dettagli".