Omicron smorza il Capodanno, come festeggiare il 31 dicembre?
Discoteche chiuse, cancellati concerti e feste in piazza
Niente lockdown per Capodanno ma le limitazioni crescono. Il decreto appena varato dal governo intende cercare di frenare la diffusione della variante Omicron ma senza ricorrere alle maniere forti anche perché gli ospedali sono molto meno sotto pressione rispetto alla fine del 2020. L'anno scorso, come si ricorderà, le feste natalizie furono scandite dai cambiamenti di colore dell'intera Italia che passò più volte dall'arancione al rosso. Il che significava che non ci si poteva spostare dal proprio Comune o dalla propria Regione e che si potevano incontrare pochi parenti o amici. Quest'anno con quasi 48 milioni di persone vaccinate (17 milioni con tre dosi) possiamo permetterci qualche libertà di comportamento in più a costo di mantenere un alto livello di responsabilità. Del resto il profilo dell'impegno degli ospedali è chiarissimo: il 26 dicembre del 2020 la media dei decessi da Covid-19 viaggiava su quota 450 contro i circa 150 morti di questi giorni e anche i ricoveri in terapia intensiva erano più o meno 2.600 contro i 1.100 circa di ieri.
Ma vediamo di preciso cosa si potrà fare e cosa è vietato.
CENE PRIVATE SENZA LIMITI
Innanzitutto va ribadito che le famiglie o gli amici potranno incontrarsi senza limiti anche per il classico cenone dell'ultimo dell'anno. Chi ha deciso di aspettare il nuovo anno in casa potrà farlo in compagnia perché si possono invitare a casa tutte le persone che si vogliono. L'anno scorso invece si potevano ospitare non più di due persone e i loro figli con meno di 14 anni. Attenzione, però, a non trasformare gli alloggi privati in mini-discoteche. Intanto perché le discoteche e le sale da ballo resteranno chiuse fino al 31 gennaio, ma soprattutto perché cantare in gruppo e soprattutto ballare è assolutamente sconsigliato. In casa vanno adottate precauzioni importanti come areare i locali ogni tanto, lavarsi spesso le mani, non usare i bicchieri o i piatti in modo promiscuo.
STOP ALLE DISCOTECHE E ALLE SALE DA BALLO
Fino al 31 gennaio saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste con pubblico. Dal 1 febbraio e alla fine dello stato di emergenza si potrà entrare in discoteche, sale da ballo e locali simili dove si svolgono feste o eventi assimilabili - ad esempio locali dove si suona musica dal vivo - solo con il Super Green pass. Questa decisione ha suscitato più di qualche perplessità fra i presidenti delle Regioni dove le discoteche sono massicciamente presenti. «Non vorrei che si diffondesse la moda delle feste clandestine perché Omicron non va sottovalutata», ha detto il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
SÌ AL RISTORANTE MA SOLO FRA VACCINATI
È salvo anche un altro evento classico come il cenone al ristorante preferito. Nessuna disdetta dunque per cenare fuori casa. Tuttavia - ma questa non è una sorpresa - per questo evento sarà richiesto il super Green pass, ovvero il Certificato verde riservato ai vaccinati e ai guariti. Sul fronte dei locali pubblici la novità del decreto Festività è che fino al 31 marzo il Certificato rafforzato sarà necessario anche solo per poter prendere un caffè al bancone del bar. Finora lo era solo per pranzare o cenare nei ristoranti al chiuso.
NO ALLE FESTE IN PIAZZA
Niente Capodanno in piazza in nessun Comune d'Italia. Alcune Regioni, come la Campania, avevano già deciso lo stop ma ora il decreto Festività lo mette nero su bianco: dal 30 dicembre fino al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi, le feste e i concerti che prevedono assembramenti in spazi all'aperto.
NESSUNA RESTRIZIONE AI VIAGGI FRA REGIONI
Nel nuovo decreto governativo non sono previsti limiti per gli spostamenti verso altri Comuni e altre Regioni rispetto a quelle di residenza. Su questo argomento vale quanto riferito sui cenoni casalinghi.
ACCESSO LIBERO ALLE SECONDE CASE
Anche le seconde case sono raggiungibili tranquillamente, anche in compagnia, e non c'è alcuna necessità di autocertificazione per lo spostamento per motivi di lavoro o per altre necessità.
ANCHE IL COPRIFUOCO NEL DIMENTICATOIO
L'anno scorso di questi tempi bisognava tornare a casa entro le 22 a meno che non fossero motivi di lavoro o emergenze comprovate a costringerci fuori casa. Quest'anno di coprifuoco non c'è traccia.