Il Bikini compie 70 anni
Venne lanciato nel 1946 dal francese Louis Reard
Il bikini festeggerà i suoi primi 70 anni il 5 luglio. Un primitivo due pezzi veniva indossato già dalle donne nel periodo della civiltà greco-romana, come testimoniano i reperti del mosaico siciliano Le fanciulle di piazza Armerina del IV secolo a.C , oppure le urne e gli affreschi del 1400 a.C. Ma l'attuale compleanno festeggia la versione moderna del bikini, che quest'anno vuole variopinto e carioca, sportivo e tecnico, in omaggio alle Olimpiadi in Brasile.
Quei due pezzetti di stoffa che hanno liberato il corpo delle donne al sole hanno attraversato 70 estati, cambiando sempre volto con tessuti, fantasie, linee più o meno coprenti o rivelanti. Senza contare che da quando venne lanciato nel 1946 dal sarto francese Louis Reard, l'iconico costume da bagno ha ricoperto i corpi di icone del cinema come Ursula Andress nei panni di Honey Ryder in Agente 007 Licenza di uccidere del 1962, regalandole per sempre il ruolo di sex symbol mondiale.
Il nome bikini è ispirato all'atollo omonimo delle Isole Marshall, dove in quegli anni gli Stati Uniti conducevano una serie di test nucleari. Secondo il sarto Réard la sua invenzione avrebbe avuto effetti dirompenti sull'opinione pubblica, paragonabili a vere e proprie esplosioni. Prima di lui un altro sarto francese, Jacque Heim, aveva già messo a punto l'atome, un costume due pezzi che fu perfezionato e ridotto da Réard. Il papà del bikini incontrò grandi difficoltà nel pubblicizzare la sua creatura: nessuna modella voleva indossare un costume tanto piccolo e scabroso e al povero sarto non restò che ingaggiare una disinibita spogliarellista del Casino de Paris. Ad aiutare il due pezzi a integrarsi nel guardaroba delle signore ci pensò il cinema.
Il bikini venne già indossato negli anni Venti e Trenta ma in una versione più casta, ovvero formato da un mutandone a vita molto alta e coprente e un reggiseno realizzato con pezzi di stoffa annodati in due pezzi. Nei primi tempi il bikini ebbe difficoltà ad affermarsi nella puritana America e passarono due decenni prima che fosse accettato.
In Italia negli anni Cinquanta il bikini veniva ancora ritenuto «scandaloso», tanto che i poliziotti controllavano sulle spiagge eventuali trasgressioni e le donne che mostravano troppi centimetri di pelle venivano multate.
Simbolo di trasgressione e libertà, almeno all'inizio, è stato adottato negli anni dalle dive più belle del cinema. Da quello bianco di Ursula Andress in "007 - Licenza di uccidere", a quello sbarazzino di Brigitte Bardot, fino al modello a vita alta delle pin-up Rita Hayworth, Ava Gardner e Marilyn Monroe.