Vasco Rossi - "Smettere? Non ci penso proprio" - Ed intanto parte il nuovo Tour
Vasco Rossi - "Sono una Rockstar"
"Non mi considero un Dio, nemmeno un Messia ma una Rockstar" incisive e dirette le affermazioni di Vasco Rossi che lo descrivono in un modo inequivocabile.
Terminate le prove del suo "Vasco Non Stop Live" prima della prima data a Lignano Sabbiadoro e il via ufficiale a Torino l'1 e 2 giugno, a Padova il 6 e 7, a Roma l'11 e 12, a Bari il 16 e 17, a Messina il 21 e poi ancora altri stadi.
"Stanno arrivando nuove canzoni. Prima della prossima estate ce ne sarà una di carattere femminile filosofico. Modena Park, oltre ad essere stato una seduta psicoanalitica che mi ha riappacificato con me stesso e con la mia storia, è stato uno spartiacque: c'è un prima e c'è un dopo Modena. Quello è stato un evento unico, ma non ci penso nemmeno a rifarlo. Magari per i 50 anni di carriera se saremo ancora qui". Queste la dischiarazioni di Vasco per la gioia di tutti.
Il cantante di Zocca non ha assolutamente voglia di ritirarsi. Dopo i records del "Modena Park" dell'estate scorsa, 225mila persone, entrato di diritto nella storia della musica. "Qualcuno pensava che potessi smettere, fermarmi e sedermi sugli allori, ma se lo avessi fatto non sarei stato io. Non ci penso a fermarmi, anche perché stare sul palco mi tiene in riga. Procediamo ad libitum".
Autodefinirsi una vera Rockstar! "Mi ci autodefinii io negli Anni 80 per differenziarmi dai cantautori. Anche io sono un cantautore, ma usavo il gruppo come strumento al posto della chitarra acustica e il rock come linguaggio comunicativo, più adatto a provocare le coscienze. Che è quello che deve fare un artista". Poi il suo è arrivata Albachiara: "Parlare di masturbazione femminile negli Anni 70 non era scontato", ma il vanto è "non aver mai smesso, sono un provocautore".
In fondo si ritiene un uomo alquanto imperfetto."Non c'è più il basso, non c'è più l'alto, diceva Nietzsche. Sono saltati i valori di base: io non sono un profeta, io sono quello che scrive le canzoni, ma non sono le mie canzoni. Loro possono essere perfette, l'uomo è sempre un uomo. Dunque imperfetto. Sono una sorta di strumento, non nelle mani di Dio, come si sarebbe detto una volta, ma dell'ispirazione. La musica e le canzoni sono una forma di comunicazione potente: confortano, consolano, commuovono e danno una bella carica per affrontare la vita che non è una canzone".
Sempre nella mischia, sempre tra noi, uno di noi. La sua Musica e le sue liriche rispecchiano la realtà e lui comunica in nome del vecchio Rock, nonostante le nuove influeneze e tendenze musicali, un linguaggio immortale e comprensibilea tutti.
Si prospetta un gran bel Tour vincente.
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