Zona gialla: come regolarsi tra shopping, ristoro e spostamenti
Non è consentito circolare fra Regioni fino al 15 febbraio, salvo eccezioni
In zona gialla i centri commerciali sono aperti o chiusi? Ci si può sedere ai tavoli dei ristoranti? Questa e altre domande assillano gli italiani che sono diventati zona gialla da lunedì 1 febbraio. Praticamente mezza Italia, secondo quanto stabilito dall’ultimo Dpcm, da zona arancione è passata in zona gialla: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Provincia autonoma di Trento, Valle d’Aosta e Veneto.
I centri commerciali resteranno aperti nelle regioni in zona gialla esclusivamente nei giorni feriali. Durante il weekend nei centri commerciali gli unici esercizi che rimarranno aperti sono le farmacie, le tabaccherie, i negozi di alimentari e le edicole.
I bar rimarranno aperti dalle 5 alle 18, dopo di che possono continuare a lavorare fino alle 22 attraverso l’asporto se dotati di cucina. Consegne a domicilio senza limiti di orario.
I ristoranti rimarranno aperti dalle 5 alle 18,. Dopo di che possono continuare a lavorare fino alle 22 attraverso l’asporto, mentre le consegne a domicilio senza limiti di orario.
Ai tavoli dei ristoranti ci si può sedere massimo in 4, così come ai tavoli dei bar, delle pasticcerie e delle enoteche. Ovviamente nella fascia oraria che va dalle 5 alle 18.
Per quel che riguarda gli spostamenti, tutte le tipologie all’interno della regione nelle zone gialle sono consentiti (nel rispetto dell’orario del coprifuoco, dalle 5 alle 22). Varcarne i confini è invece vietato. E’ facile fare confusione, visto che fino a dicembre lo si poteva fare.
A gennaio è però intervenuto il decreto legge 2/2021, in base al quale fino al 15 febbraio «è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».
Le FAQ del Governo, consultabili sul portale online, prevedono però una serie di casi in cui si possono varcare i confini regionali.
Seconde case: è consentito il rientro nelle seconde case. Quindi, lo spostamento fra seconda casa e luogo di lavoro è consentito anche attraversando i confini regionali. In generale, è consentito il rientro nelle seconde case anche per altri motivi, ma con una seri di paletti. La seconda casa non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo. Il titolo abilitativo (acquisto, affitto) deve essere precedente al 16 gennaio 2021. Quindi, non è possibile andare in una seconda casa fuori regioni che viene affittata in un periodo compreso fra il 16 gennaio e il 15 febbraio. In generale, è bene sottolinearlo, fino al 15 febbraio sono vietati gli spostamenti fra Regioni per motivi di turismo.
Per raggiungere il partner: nel caso di due persone (non necessariamente sposate), che lavorano e vivono in regioni diverse, è possibile il ricongiungimento che però deve avvenire nella casa di residenza, domicilio o abitazione, o in quella solitamente usata dalla coppia.
Atti di compravendita: lo spostamento per un atto notarile di compravendita è configurabile come motivo di necessità, e quindi consentito.
Trasporto e montaggio di mobili: rientra fra le esigenze lavorative.
Funerali: è consentito ai parenti stretti (tendenzialmente, fino al secondo grado di parentela), o all’unico parente rimasto.
Assistenza a persone non autosufficienti: è un motivo di necessità, sia che l’assistenza riguardi un parente sia nel caso di un amico. Non è possibile, comunque, spostarsi in numero superiore alle persone strettamente necessarie a fornire l’assistenza necessaria: di norma la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli già assiste.
Figli minorenni: è sempre consentito andare dall’altro genitore, anche se abita in una diversa regione, per raggiungere i figli minorenni, oppure per andare a prenderli e portali a casa propria. Bisogna sempre fare il tragitto più breve.