Tre pescherecci sequestrati in Libia con a bordo 21 marinai italiani e tunisini

Venerdì, 08 Giugno 2012. Nelle categorie Cronaca

Tre pescherecci della flotta di Mazara del Vallo sono stati sequestrati ieri sera dalle motovedette libiche.

Si trovavano tra le 30 e le 50 miglia dalla costa di Bengasi, il porto in cui sono stati dirottati. A bordo dei tre pescherecci 21 uomini, siciliani e tunisini.

Non sono stati sparati colpi di arma da fuoco per fermare le imbarcazioni, ma i militari libici sarebbero saliti a bordo. I natanti, il «Boccia», il «Maestrale» e l'«Antonino Serrato», stavano pescando quando sono stati abbordati da una motovedetta e costretti a dirigersi a terra. La diplomazia italiana in Libia è già al lavoro sulla vicenda. È il secondo sequestro di motopesca siciliani in Libia dopo la caduta di Gheddafi. In novembre era stato catturato il mazarese «Twenty two».

«Ho sentito gli armatori che sono tutti molto preoccupati», ha detto il presidente del Distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo, che ha auspicato una rapida soluzione della vicenda. Tumbiolo ha contattato il viceministro libico Adnan Jibril, col quale è in rapporto nell'ambito delle attività di cooperazione che il Distretto mazarese della pesca porta avanti con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Al di là di un «atto di clemenza» che potrebbe consetire il rapido rilascio dei tre pescherecci sequestrati, secondo Tumbiolo serve comunque «fare chiarezza sulla questione delle acque territoriali» della Libia. Tumbiolo - che negli ultimi anni ha stabilito rapporti di cooperazione con diversi Paesi africani - ha interessato della vicenda il governatore libico Abu Ajar e anche l'ambasciatore d'Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, . «Confidiamo - ha dichiarato Tumbiolo - in una veloce e pacifica soluzione di questa crisi. I buoni rapporti istaurati tra la Libia e la Sicilia nel settore della pesca ci dovrebbero in tal senso essere di aiuto»