Strage in Bangladesh: i terroristi ragazzi "per bene"
Torturato chi non conosceva il Corano
Continuano le stragi terrosristiche in nome di "Allah", l'ultima nella capitale del Bangladesh ha ha contato 9 vittime italiane, morti nell'attacco del commando di jihadisti che venerdì al grido di "Allah Akbar"(Allah è grande", si era barricato all'Holey Artisan Bakery di Dacca con almeno 33 ostaggi.
Erano militanti cui si stava dando la caccia, secondo il capo della polizia nazionale Shahidul Hoque. «Abbiamo tentato di prenderli più volte». «Venivano da famiglie ricche o perlomeno influenti e l’hanno fatto perché è una moda» ha dichiarato il ministro degli Interni Khan Kamal, convinto che non siano possibili collegamenti con l’Isis. Altre rivelazioni potrebbero arrivare dal settimo terrorista acciuffato mentre scappava.
Smontata anche questa volta l’idea fallace che le madrasse radicalizzate si nutrano della povertà causata dal sottosviluppo. Scorrendo l’elenco dei terroristi più famosi dalle Torri Gemelle a oggi, si scopre che non è così. Il successo del terrore islamico si basa su menti istruite, non su pazzi analfabeti. È nelle università che l’estremismo cerca le menti più agitate e malleabili, anche tramite il reclutamento on-line. Come sempre, è tra i ragazzi della borghesia che si trovano i leader delle rivoluzioni più sanguinarie e dissennate.
I giovano terroristi, descritti come eleganti, belli e colti, avrebbero agito contro lo stile di vita straniero che sta influenzando il mondo islamico. «Si lamentavano del fatto che gli stranieri, con i loro abiti succinti e la loro sete di alcol, ostacolano la crescita dell’Islam».
«Il loro stile di vita incoraggia la nostra gente a imitarli» spiegava uno degli assassini al personale del ristorante, come li volesse convincere che era logico che stessero facendo questo.