Sequestrati Green Pass falsi, sotto accusa anche Pippo Franco

Giovedì, 04 Novembre 2021. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Sequestrati Green Pass falsi, sotto accusa anche Pippo Franco

I certificati sono stati disattivati presso il database del ministero della Salute

I carabinieri del Nas, su richiesta della Procura di Roma, hanno proceduto oggi al sequestro di nove green pass falsi su un medico capitolino, accusato di rilasciare passaporti sanitari fasulli. Tra i beneficiari c’è anche Pippo Franco, indagato per lo stesso reato. Questi pass sarebbero stati utilizzati per aggirare l’obbligo di esibire il certificato nei ristoranti e negli altri luoghi chiusi. I documenti irregolari di un ex magistrato e di alcuni familiari dell’attore — la cui moglie si faceva prescrivere dal dottore, un odontoiatra, alcuni farmaci per il cuore — sono stati già disattivati presso il database del ministero della Salute. Come emerso anche dalle intercettazioni, il medico avrebbe ricevuto in dotazione 20 fiale di vaccino ma risulta aver somministrato 159 dosi anziché le 120 che è possibile ricavarne.
Alcuni indagati risultano vaccinati in giorni in cui si trovavano fuori Roma, oppure sembrerebbero aver ricevuto la dose in una data diversa da quella certificata dal pass. Le ricette mediche dello studio perquisito e gli elenchi dei pazienti sono all’esame degli inquirenti. «Siamo sorpresi e increduli, Pippo Franco è estraneo a questa vicenda», ribadisce l’avvocato Giovanni Benedetto Stranieri, che ha chiesto un incontro ai magistrati per chiarire la posizione del suo assistito. Appreso dell’indagine, l’attore aveva assicurato non solo di essere in possesso di un green pass regolare, ma pure di essere «vaccinato, anche se scettico». Una posizione che lo aveva portato a essere uno dei volti della protesta no-vax, tanto da creare qualche imbarazzo alla campagna elettorale di Enrico Michetti, perché Franco era presente in una delle liste a sostegno del candidato di centrodestra per il Campidoglio. Anche il figlio dell’attore, Gabriele, si era scagliato contro i media «colpevoli» di aver diffuso una notizia a suo dire infondata.