Ovini tosaerba, la Raggi firma l'accordo
A disposizione 50mila pecore
Arrivano le pecore. Per rimediare all'incuria e erba alta nelle aree verdi, le ville e i parchi della Città Eterna, Roma Capitale chiede aiuto agli ovini. Detta così suona strano, ma in realtà 2.000 pecore sono già utlizzate da tempo per mantenere bassa l'erba al parco della Caffarella. La sindaca Virginia Raggi, affiancata dall'assessore alla Sostenibilità ambientale, Pinuccia Montanari, ha firmato il protocollo d'intesa con la Coldiretti, rappresentata dal presidente David Granieri. A disposizione 50mila pecore.
Agricoltori e allevatori offriranno il loro contributo in due direzioni. Il primo è quello della fienaggione: sono stati individuati venti parchi dove gli agricoltori potranno sfalciare l'erba, con mezzi propri. L'erba sfalciata potà essere destinata ad alimentare gli animali. In altre situazioni, dove invece l'erba è più bassa, scenderanno in campo direttamente le pecore che, come ha spiegato Granieri, hanno funzione soprattutto preventiva, perché mangiando l'erba evitano che diventi troppo alta.
«Ovviamente - ha spiegato la sindaca Raggi - il metodo dell'ecopascolo sarà utilizzato nelle aree più periferiche, le pecore non verranno in centro. Con questo protocollo vogliamo valorizzare il ruolo dell'agricoltura». L'assessore Montanari ha ricordato che in altre città europee si utilizza l'ecopascolo e che pecore che brucano l'erba a Roma ci sono sempre state, si vedono anche in dipinti del 1600.